Rientro in classe bagnato da una pioggia sottile a Reggio Calabria per gli studenti delle scuole superiori che stamattina, come da calendario, sono tornati, almeno in parte, sui banchi. I ragazzi, nella maggior parte dei casi, tirano un respiro di sollievo, la preoccupazione registrata è minima.

Discorso diverso invece per i genitori che di certo non hanno amato vedere in dad i ragazzi “ciondolare” per casa in pigiama nell’orario scolastico ma che, dall’altra, sono ancora preoccupati per pandemia in corso e la paura dei contagi.

Paure e voglia di normalità

Paura da un lato, ma anche voglia di tornare alla normalità. «Stamattina– racconta la signora Michela, mentre fa scendere dall’auto una delle sue figlie - rientreranno in aula Aurora al liceo classico e Irene al liceo artistico. Sia io che le ragazze siamo un po' con l'animo diviso. Da una parte c'è la voglia di tornare alla normalità, dall'altra la paura che di contagiarsi molto forte. Come mamma ho molta preoccupazione ma cerco di non darlo a vedere, questi mesi sono stati duri e una delle due ha sviluppato forte ansia legata all'isolamento, spero dunque che il ritorno tra i banchi di scuola e l'incontro con i compagni l'aiutino a superare i suoi problemi. So che in alcune classi comunque si stanno avvalendo della possibilità di continuare la dad, usufruendo dell'ordinanza di Spirlì. Noi aspetteremo di vedere come vanno le cose. Vogliamo provare a riprendere il cammino».

In classe Chiara, studentessa del primo anno al liceo classico, non torna volentieri perché chiosa «Non è la vera scuola, metà compagni sono in classe e l’altra metà a casa. Quindi è sempre una situazione anomala, non ancora nella normalità».

Roberto, il padre, chiarisce «Penso che sia meglio per loro andare a scuola, piuttosto che stare a casa e fare lezione in pigiama, senza curarsi più di tanto un po’ abbrutisce. Invece entrare nell’istituto scolastico, vedere i professori di persona, dialogare in presenza coi compagni è certamente meglio».

Erika, studentessa dell’istituto magistrale Gulli «Non sono contenta, ma non perché non abbiamo voglia di tornare ma per tante altre ragioni. Ogni giorno si registra un caso di contagio diverso, c’è stata qualche classe in quarantena a scuola. I miei genitori non sono d’accordo con la scelta di tornare in aula, non sono tranquilli perché io viaggio in autobus ed è sempre pieno. Di conseguenza ci sono una serie di situazioni che nonci convincono che questo ritorno sia in sicurezza».

Maria, sempre del magistrale: «Non ci siamo trovati benissimo con la dad. Sono felice di tornare anche per vedere le mie compagne. I miei sono contenti che si torni in classe perché siamo stati, a loro avviso, troppo tempo a casa. Per questo la preoccupazione passa in secondo piano».

Francesco, dell’istituto per geometri “Righi” spiega «Sinceramente preferivo al dad. Perché nonc ‘è pericolo di contagi e perché ci siamo trovati bene».

Ci vorrà ancora una settimana per il ritorno in presenza al liceo scientifico “Leonardo Da Vinci”, in questi giorni svolgeranno online la settimana dello studente che in precedenza prevedeva attività esterne e seminari. E Matteo invece, studente del liceo cittadino si dice molto contento del rientro in classe. «La dad mi ha stancato, e inizia a pesare il fatto di non stare con i compagni. I miei genitori sperano che, nonostante il rientro, non ci siano problemi».