VIDEO | Le indagini hanno permesso di sorprendere il sedicente invalido mentre svolgeva normali attività quotidiane non compatibili con quanto certificato all’Inps. Dovrà restituire oltre 200mila euro
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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia due medici per il reato di falso ideologico ed un pensionato di 63 anni, di Rombiolo, nel Vibonese, per il reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps, per l’indebito conseguimento di erogazioni per un importo complessivo di oltre 200mila euro.
Le investigazioni condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, in seguito ad appostamenti e pedinamenti, hanno consentito di sorprendere il sedicente invalido mentre svolgeva normali attività quotidiane non compatibili con lo status di cieco assoluto, da lui ricoperto dall’anno 2001, come ad esempio: muoversi senza alcun ausilio o accompagnatore in strade e su terreni, anche sconnessi, compiendo azioni quali raccogliere e sbucciare frutti, ripararsi la vista con la mano dai raggi solari, spostarsi da un luogo all’altro in maniera fluida.
L’invalidità attestata risultava documentata da certificati rilasciati dai due medici denunciati per falso, sulla base dei quali l’Istituto di previdenza riconosceva la pensione di invalidità (100%) e pertanto anche l’indennità di accompagnamento.
Sulla base della ricostruzione dei fatti operata dalla Guardia di finanza, è stato notificato ai tre indagati l’avviso di conclusione indagini, a firma del pm Benedetta Callea. Ora, il falso cieco dovrà restituire all’Inps le somme percepite indebitamente.