Rinvenute 300 piante, avrebbero fruttato 400mila euro. Due persone sono finite ai domiciliari, obbligo di firma per gli altri coinvolti
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A Mammola, i Carabinieri con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone, di età compresa tra i 28 e i 58 anni, ritenute responsabili in concorso per coltivazione di una piantagione di canapa indiana in terreno demaniale dell’area aspromontana.
Nello specifico, il provvedimento giunge ad esito di un’attività d’indagine, condotta tra giugno e agosto 2021, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri, che ha permesso di documentare, come i quattro odierni arrestati, si recassero in località Scrisà-Zoccolario, dotati di falce e innaffiatoio a zaino per adoperarsi nella pulizia, irrigazione e concimazione delle piante di canapa.
La piantagione, costituita da 300 piante pienamente mature e fino a 4 metri di altezza, per estensione e modalità di coltivazione era con ogni evidenza destinata allo spaccio e a produrre un considerevole quantitativo di stupefacente, con un approssimativo guadagno illecito stimabile in 400mila euro. Due degli arrestati sono stati tradotti nelle proprie abitazioni, mentre gli altri due sono stati sottoposti alla misura della presentazione alla polizia giudiziaria.