Al termine dell’incontro di calcio Catanzaro - Cosenza tenuta allo stadio Nicola Ceravolo lo scorso novembre un gruppo di tifosi della squadra ospite, durante il deflusso, si è scagliato contro un cancello separatore di ferro prendendolo a calci con inaudita violenza al fine di forzarlo per trovarsi a contatto con i tifosi catanzaresi. Le indagini condotte dalla Digos di Catanzaro, unitamente ai colleghi della questura di Cosenza, hanno portato all’identificazione di tre sostenitori del Cosenza: F.A. di 25 anni, P.A. di 45 annie P.M.S. di 25 anni. Questi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per rispondere del reato di danneggiamento aggravato e nei loro confronti il questore di Catanzaro ha emesso la misura del divieto di accesso alle manifestazioni sportive che va dai due anni per F.A. e P.M.S. ai cinque anni per P.A., trattandosi di tifoso recidivo, essendo già stato sottoposto nel passato a Daspo.

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Il precedente

Per la stessa partita era stata già emessa dal questore di Catanzaro la misura del divieto di accesso alle manifestazioni sportive per la durata di sei anni a carico di C.G. di 35 anni, tifoso del Catanzaro. Inoltre, grazie alle indagini condotte dalla questura di Catanzaro, in collaborazione con gli uffici di Reggio Calabria e Catania, sono stati identificati i tifosi del Catanzaro che lo scorso 18 febbraio, nel porto di Reggio Calabria, si sono resi responsabili degli scontri con i tifosi del Catania, mentre si recavano in trasferta a Monopoli: A.A. di 37 anni, O.F.M. di 40 anni, F.D. di 41 anni e L.V. di 27 anni. Anch'essi sono stati deferiti all'autorità giudiziaria di Reggio Calabria ed il questore di Reggio Calabria, competente per territorio, ha emesso nei loro confronti la misura del Daspo, con obbligo di firma, per la durata che va dai cinque anni per O.F.M., F.D., L.V. a otto anni per A.A.

 

l.c.