Rossano si è fermata ieri per dare l’ultimo saluto a Emilio Ioele, imprenditore e storico presidente della Rossanese Calcio, che tra gli anni '80 e gli inizi degli anni '90 ha scritto alcune delle pagine più belle della storia sportiva della città.
La chiesa di San Paolo ha accolto una folla commossa, riunita per rendere omaggio a un uomo che non è stato solo un dirigente sportivo, ma anche un simbolo di passione, stile e amore per la maglia rossoblù.
Tra i presenti al funerale, numerose personalità del mondo calcistico e non solo. L’ex presidente e già sindaco, Stefano Mascaro ha partecipato alla cerimonia, portando il suo personale ricordo di un collega e amico, mentre una nutrita delegazione del gruppo ultras ha voluto essere presente per onorare colui che ha saputo guidare la squadra con carisma e competenza.
Non sono mancati i rappresentanti delle istituzioni, con consiglieri comunali e provinciali che hanno voluto testimoniare la vicinanza della comunità a un uomo che ha saputo dare tanto, non solo allo sport, ma all'intera città.
Particolarmente toccante la presenza di una folta rappresentanza dei giocatori che hanno vissuto gli anni d’oro della Rossanese sotto la guida di Ioele. Gli ex calciatori si sono presentati con uno striscione che recitava parole di profondo affetto e stima, un gesto semplice ma carico di significato, che ha ribadito quanto Emilio Ioele sia stato un presidente amato e rispettato da tutti.
Sotto la guida dell’allenatore mister Mazzacua, Ioele era riuscito ad accompagnare la Rossanese in Serie D
, regalando ai tifosi rossoblù emozioni indimenticabili.
Quella stagione – 1989-1990 – resta ancora oggi impressa nella memoria collettiva come uno dei momenti più alti della storia del club, un periodo di successi che, purtroppo, non ha avuto continuità. Dopo di lui, infatti, la squadra ha vissuto un lungo periodo di difficoltà, culminato in oltre vent’anni di oscurità sportiva.
Nell'intervista concessa da Tonino Mazzacua, ex allenatore della Rossanese Calcio, emerge con forza il ricordo di una stagione straordinaria, resa possibile anche grazie alla figura del presidente dell'epoca. Mazzacua descrive il presidente non solo come un leader sportivo, ma soprattutto come una persona di eccezionale valore umano.

Mazzacua: «Un grande uomo e presidente»

«Prima di tutto mi preme sottolineare la grandezza della persona, ancora prima che del presidente. Era una persona eccezionale, di una bontà rara. Ha fatto tanto bene, spesso senza che la gente lo sapesse» afferma Mazzacua.
Parlando del suo ruolo alla guida della squadra, l'allenatore evidenzia la fiducia reciproca che si era instaurata: «Ha capito cosa avevo in mente e mi ha dato carta bianca. Questo ci ha permesso di fare scelte coraggiose, come sostituire giocatori affermati con giovani sconosciuti. Questa simbiosi ha dato sicurezza alla squadra, e i risultati si sono visti sul campo.»
Sotto la guida di Mazzacua, la Rossanese ha vissuto un anno memorabile, coronato dalla vittoria del campionato e dal ritorno in Serie D. «Dalla prima all'ultima giornata siamo stati in testa alla classifica, vincendo il campionato in modo spettacolare. Ricordo ancora il record di presenze allo stadio, il vecchio e glorioso "Maria De Rosis": 5700 paganti. Mi auguro che quel record venga battuto, ma in questi tempi mi sembra difficile».
Quando gli viene chiesto di ricordare l'ultimo incontro con il presidente, avvenuto poco prima della sua scomparsa, Mazzacua si lascia andare a un momento di commozione. «È stata una brutta sorpresa, perché le sue condizioni erano già molto critiche. Gli ho augurato di guarire e detto che avremmo riportato la Rossanese in Serie D. Lui mi ha sorriso e mi ha stretto la mano. È un ricordo che non dimenticherò mai». 

Emilio Ioele, il presidente che trattava tutti come figli

Rocco Russo, ex capitano della Rossanese, ha condiviso ricordi toccanti del presidente Ioele, evidenziando non solo la sua bontà d'animo, ma anche il suo profondo impegno per la squadra. L'ex numero 10 racconta come Ioele fosse una figura ammirata da tutti: «Emilio era una persona troppo buona, disponibile con tutti. Ha sofferto molto, e questo mi dispiace. Mi rimangono solo ricordi bellissimi di tutto quello che abbiamo fatto insieme».
In un episodio significativo, Russo ricorda quando fu contattato dal Cosenza, all'epoca in Serie B. Nonostante un accordo già fatto, Emilio riuscì a convincerlo a rimanere a Rossano. «Mi fece sentire le telefonate dei tifosi, e mi disse: "Rocco, ti do un lavoro a vita, sei come un figlio per me, ma non puoi andare". Così ho deciso di restare, ed è stata una scelta che ho fatto con piacere».
La leggenda rossoblù sottolinea anche la generosità del presidente, ricordando un viaggio a Sesto Fiorentino, in finl di Coppa Italia: «Emilio ci trattava sempre con il massimo delle attenzioni, prenotando per noi l'hotel migliore di Firenze. Al campo, anche dopo un pareggio, mi tranquillizzava, dicendo: "Non ti arrabbiare, va tutto bene"». Il rapporto tra Emilio e la squadra era basato sulla fiducia e sulla cura dei dettagli. «Ci pagava sempre prima della fine del mese, era certosino. Non c'era nulla che non facesse bene. Anche con le squadre avversarie era generoso, offriva loro da mangiare e pagava tutto. Un presidente così è difficile da dimenticare», conclude Russo.

Il ricordo indelebile degli Ultras

Gli ultras dell'epoca, rappresentati da Tonino Zangaro e Piero Ammirante, ricordano con affetto e rispetto la figura di Emilio Ioele. «Oltre che un grande uomo, come abbiamo sottolineato più volte, è stato per noi un fratello maggiore, un presidente vicino ai tifosi. Era qualcuno che si è amalgamato con noi, forse l'unico che non faceva distinzione tra la città e la squadra. Non cercava il massimo profitto, ma era sempre molto vicino a noi, ai ragazzi, alla tifoseria. Quanti biglietti ci ha regalato...»
I due ricordano con emozione episodi che rimangono nella memoria: «Spesso veniva sotto la curva a chiederci se avevamo bisogno di qulcosa e che lui era sempre a disposizione. Era come il papà di tutti».
Parole che testimoniano il legame profondo che Emilio Ioele aveva instaurato con la tifoseria, un rapporto basato sulla fiducia e sul sostegno reciproco, ben oltre il semplice ruolo di presidente.
Il ricordo di Emilio Ioele, con il suo garbo e la sua passione, resterà per sempre nel cuore dei tifosi e di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo. 
Rossano gli deve molto, e il suo esempio sarà una guida per chiunque voglia riportare in alto i colori rossoblù.