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Nel 2005 la vita di Massimiliano Marchese cambia radicalmente. La parte sinistra del suo corpo non risponde ai comandi. Una risonanza magnetica stabilisce la diagnosi, terribile, devastante. Si tratta di Sclerosi Multipla. Una malattia invalidante che lentamente paralizza le sue gambe. Da tre anni il 35 enne vibonese, è costretto sulla sedia a rotelle. Combatte contro la malattia, ma combatte soprattutto contro l’inciviltà di molte persone. “I posti riservati a noi disabili sono sempre occupati - dice amareggiato – gente che poi si giustifica frettolosamente con scuse del tipo “era solo per un minuto, avevo fretta”.
“Barriere architettoniche che limitano la libertà”
Massimiliano vorrebbe vivere una vita normale. Come tutti. Né più e né meno. E avere ciò che gli spetta. “Un parcheggio dove potere sostare per raggiungere il centro commerciale piuttosto che la scuola dei miei due figli piccoli... Vibo Valentia non è una città a misura di carrozzella”. Il giorno esce con la sua moto attrezzata. Ma anche lì incontra barriere architettoniche che limitano la sua libertà. C’è anche lui, con la sua carrozzella, all’incontro organizzato a Ionadi dall’Aism, l’associazione italiana sclerosi multipla dal titolo “Informazione e confronto”. Ad aprire i lavori nella sezione provinciale di via Regina Elena, la presidente nazionale Angela Martino.
In Calabria 4 mila persone affette da sclerosi multipla
In Italia sono circa 110 mila le persone affette da SM (Sclerosi Multipla). In Calabria se ne contano quasi 4 mila. Uomini e donne che sperano un giorno di potere sconfiggere la malattia. Negli ultimi 5 anni la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante. Il neurologo Marco Salvetti, del Centro Neurologico Terapie sperimentali dell’Università Sapienza di Roma, illustra le ultime novità. “Un giorno riusciremo a debellare la malattia” dice alla platea che lo ascolta con grande attenzione. Sebbene le cause della sclerosi multipla siano ancora sconosciute (probabilmente legate a una combinazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali) ci sono cure che riescono a diminuirne gli effetti.
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Nel suo intervento la presidente dell’Aism si appella alla Regione Calabria affinché venga sottoscritto il piano diagnostico terapeutico assistenziale. Uno strumento importante per dare sollievo non solo alle persone affette da Sm ma anche alle loro famiglie. Chiediamo infine ad Angela Martino come se lo immagina il suo futuro. Dopo qualche secondo risponde così: “Come una persona che racconterà fra qualche anno ai suoi alunni che una volta c’era una malattia che si chiamava Sclerosi Multipla…”