«Quando si decide sulla vita dei Comuni, i sindaci vanno ascoltati».
Il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, con una nota esprime soddisfazione per il proficuo confronto che si è instaurato tra Parlamento e Associazione nazionale dei Comuni italiani, con riguardo alle modifiche legislative in materia di scioglimento delle amministrazioni comunali per presunte infiltrazioni mafiose. All’audizione nella competente Commissione, a rappresentare Anci c’era il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà.
«Le regole attualmente in vigore – spiega Callipo – hanno mostrato da tempo la propria inefficacia a perseguire gli scopi per i quali sono state introdotte nel nostro ordinamento, cioè proteggere gli Enti locali dalle infiltrazioni mafiose. Se funzionassero davvero, non ci sarebbero reiterati scioglimenti che spesso colpiscono più volte gli stessi Comuni. La disciplina attuale, inoltre, pregiudica fortemente l’autonomia dei territori ed i principi di democrazia, vanificando le scelte elettorali delle diverse comunità. Da tempo Anci Calabria, nel solco dell’attività di Anci Nazionale, fa la sua parte per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla necessità di modificare la legge e introdurre aggiustamenti che possano da una parte migliorare la capacità della norma di evitare infiltrazioni, e dall’altra salvaguardare il voto dei cittadini».

Le modifiche suggerite dai Comuni

In particolare - si legge nella nota - Anci Calabria ha prodotto diversi suggerimenti legislativi, grazie al lavoro coordinato dal sindaco di Rende, Marcello Manna, che sono stati poi fatti propri dall’Associazione nazionale dei Comuni e formalizzati in un’organica proposta di legge oggi all’esame degli organismi parlamentari che hanno il compito di giungere a un testo di sintesi da sottoporre poi al vaglio del Parlamento.
«Tra i punti che riteniamo cruciali – continua Callipo – c’è l’introduzione del contraddittorio tra sindaco e prefetto, a cui viene demandato il compito di decidere sullo scioglimento, che non può continuare a intervenire in maniera automatica sulla base di presupposti astratti e non riscontrati nella realtà dei fatti. Come dicevo all’inizio, i sindaci vanno informati, vanno ascoltati e va riconosciuto il loro diritto al contraddittorio. Lo scioglimento deve essere l’estrema ratio, non una sorta di adempimento burocratico com'è oggi. Inoltre, riteniamo che la normativa debba essere più chirurgica, consentendo l’assunzione di provvedimenti specifici nei confronti dei singoli, come impiegati o dirigenti infedeli. Se in un’Amministrazione locale ci sono soggetti in odore di mafia, sono quelli che vanno messi nell’impossibilità di nuocere, non va “chiuso” tutto il Comune inficiando il libero voto dei cittadini, perché è come buttare l’acqua sporca col bambino. Allo stesso tempo va data la possibilità ai sindaci di licenziare per giusta causa chi con la sua presenza negli organici compromette la vita stessa dell’Ente. Siamo inoltre favorevoli a prevedere la possibilità da parte del Prefetto di nominare un commissario ad acta che possa assumere le funzioni dirigenziali di chi viene individuato dalla Prefettura stessa come possibile tramite della criminalità organizzata, senza procedere dunque allo scioglimento tout court».

Confronto anche con le commissioni d'accesso

Concetti ribaditi nel corso dell’audizione dal sindaco Idà, che nel confronto con i parlamentari ha messo in evidenza come «la facoltà di sentire i sindaci vada trasformata in un obbligo effettivo». «Spesso - ha spiegato - anche le commissioni straordinarie insediate nei nostri enti locali verificano gli atti senza dover essere costrette a confrontarsi con gli amministratori locali». Il sindaco di Rosarno ha poi posto l’accento sulla necessità di garantire comunque la continuità della vita amministrativa condizionata dall’andamento degli iter giudiziari degli scioglimenti: «In Calabria abbiamo assistito a degli scioglimenti che poi venivano cassati dalle sentenze del Tar e confermati, invece, dai Consiglio di Stato».
Nel ringraziare Marcello Manna per il lavoro svolto e Giuseppe Idà per aver efficacemente esposto in Commissione le ragioni di Anci Calabria, Callipo conclude cristallizzando un concetto fondamentale, che ispira l’azione dell’Associazione su questo tema: «Non siamo affatto contrari agli scioglimenti quando sono necessari – ribadisce -, ma proprio per questo chiediamo una disciplina legislativa efficace, che elimini gli automatismi, esalti la collaborazione con i sindaci e tuteli le scelte dei cittadini».