«Nel 2020 con Francesco Brancacci ho creato e inaugurato la Biblioteca comunale Antonia Paladino a Scilla, durante lo scioglimento del consiglio comunale per 'ndrangheta. Rieletto sindaco chi già era primo cittadino ai tempi del primo scioglimento, Pasquale Ciccone, ho dovuto più volte denunciare pubblicamente la sua negligenza nei confronti della Biblioteca: il risultato è stato che mi ha cacciato dalla gestione della stessa, attività che svolgevo a titolo gratuito». Andre D’Emilio, presidente dell’associazione culturale Clemente De Caesaris, è amareggiato. Racconta che le cose non sarebbero cambiate neppure dopo il nuovo scioglimento del consiglio comunale: nel novembre 2023, dice, ha protocollato «una richiesta di patrocinio per una nuova iniziativa antimafia: l’idea è quella di far conoscere agli studenti scillesi Peppe Valarioti, intellettuale e politico comunista ucciso dalla 'ndrangheta nel 1980, all'età di 30 anni».

«Con me – continua D’Emilio – sarebbe venuta a raccontare di Peppe Carmela Ferro, la sua fidanzata, che nelle scuole di Rosarno insegnò anche ai ragazzi delle stesse 'ndrine che avevano ucciso Peppe; Carmela è tutt’ora impegnata nell'antimafia sociale». D’Emilio spiega di non essere «mai riuscito a parlare» con i commissari prefettizi che gestiscono l’ente dopo lo scioglimento e di non aver avuto alcuna risposta.

«La dirigente scolastica delle scuole di Scilla, la professoressa Panzera, lo scorso novembre aveva subito aderito con entusiasmo all'iniziativa, pregandomi di ottenere il patrocinio del Comune», dice ancora il presidente dell’associazione culturale. «Di fronte al silenzio della Commissaria, ho chiesto alla professoressa Panzera di assumersi lei la responsabilità di accogliere nella loro scuola questa nostra iniziativa, ma il 23 gennaio mi ha telefonato per dirmi che non hanno spazio per Valarioti a causa di attività già programmate: invano l'ho pregata di scegliere una qualsiasi data entro la fine dell'anno scolastico». D’Emilio chiede di trovare ascolto in comune e nelle scuole: «Il sacrificio di Peppe Valarioti merita ben altro coraggio e sensibilità».