Gennaro Licursi, ex sindaco di Scalea, è stato condannato a 2 anni di reclusione, con pena sospesa. L'ex primo cittadino era stato arrestato il 12 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta "Ghost work", che ha fatto luce sulla sua attività lavorativa costellata di episodi poco chiari.

 

Licursi, fino ad agosto era dipendente dell'Asp di Cosenza, in servizio agli uffici Asl della città di Torre Talao e gli inquirenti hanno scoperto che, contrariamente a quanto risultava dalle attestazioni ufficiali, era impegnato in faccende strettamente personali. Le ore di lavoro eluse in quattro mesi, l'arco di tempo utilizzato per le indagini, sono state circa 600. Secondo la procura di Paola, che ha coordinato le operazioni, Licursi avrebbe ottenuto la complicità di altre tre persone, tutte indagate.

 

LEGGI: Scalea, l’ex consigliere denuncia: «Il sindaco Licursi in Comune e Provincia alla stessa ora»

Accolto il patteggiamento

Gennaro Licursi ha rassegnato le dimissioni da sindaco della città di Scalea il 24 dicembre. Successivamente, affiancato dall'avvocato Luigi Crusco del foro di Cosenza, ha chiesto e ottenuto l'accoglimento della richiesta di patteggiamento a una pena a due anni di reclusione. La sentenza avrebbe dovuto tenersi il 14 febbraio, ma a causa di un rinvio il giudice si è pronunciato ieri, ritenendo adeguata la proposta siglata tra il legale della difesa e il Pm.