Questo doveva essere il giorno più bello per Giacomo Perrone, l'uomo di Scalea che vive in condizioni di forte disagio, e così è stato: dopo molti anni stamattina ha potuto rivedere sua figlia. L'incontro, strettamente riservato, si è tenuto alla presenza degli psicologi e lontano dalle telecamere per consentire una maggiore intimità. La donna, che vive lontano da Scalea, ha deciso di riallacciare i rapporti con i genitori dopo aver visto i servizi mandati in onda dalla nostra emittente, in cui, in particolare, si denunciava lo stato di abbandono del padre, 71enne affetto da numerose patologie. La figlia in mattinata si è recata anche da sua madre, Caterina, ricoverata da mesi in un struttura protetta di San Nicola Arcella dopo essere stata trovata in condizioni critiche nel letto della casa che divide con il marito Giacomo, un'abitazione al primo piano nel centro della città di Torre Talao.

La felicità di Giacomo

Giacomo stenta ancora a crederci. La sua "bambina", quella figlia tanto amata che il destino gli ha strappato via, è di nuovo al suo cospetto. I loro occhi finalmente tornano a incrociarsi ed entrambi possono smettere di farsi tutte le domande che finora li hanno attanagliati e d'improvviso il passato quasi non esiste più. Giacomo, affetto da turbe psichiche e una miriade di malattie invalidanti, è felice come un bambino che va alle giostre, per l'occasione ha anche messo l'abito "buono", una maglietta bianca infilata sopra a quella rosa, lei, la sua unica figlia, lo chiama "papi" come quando era piccola e la mala sorte si era già messa tra di loro, ma senza immaginare quel che sarebbe accaduto dopo. Si incontrano nel cortile di casa e chi assiste alla scena piange commosso.

L'uomo non perde tempo e prende le vecchie foto, quelle che aveva mostrato anche a noi e che l'hanno tenuto aggrappato alla vita finora. «Vedi, a papà, questa sei tu», dice alla figlia mostrando decine di immagini in cui la piccola è ritratta a volte a una festa di compleanno, altre volte a una recita scolastica. I minuti passano in fretta, è ora di andare, ma stavolta il destino dovrà arrendersi perché Giacomo e la sua bambina, che ora è una donna adulta e dolcissima, non si lasceranno mai più. Gli esperti ora lavoreranno per salvare il salvabile e ricostruire, fin dove è possibile, quel rapporto che si era lentamente deteriorato fino a scomparire.

Il tutore legale: «Per Giacomo e la moglie è un grande giorno»

L'avvocato Francesco Galati, ex maresciallo dei carabinieri in servizio a Scalea ora in pensione, se ne sta in disparte, lasciando che i due si ritrovino dopo gli anni bui. Ma non può fare a meno di commuoversi, anche lui, e di sentirsi fiero di quel che è riuscito a fare con le sue denunce. Da tre anni ricopre il ruolo di tutore legale di Giacomo e da altrettanto tempo combatte una estenuante battaglia affinché all'uomo sia restituita la dignità perduta. E' per questo che circa dieci giorni fa aveva deciso di denunciare le condizioni drammatiche in cui l'uomo vive, sofferente nel corpo e nella mente e sommerso dai rifiuti, nonostante decine e decine di richieste di aiuto alle istituzioni, tutte contenute in un faldone di documenti che ripercorre l'intera vicenda. L'incontro tra Giacomo e sua figlia è solo uno degli obiettivi centrati grazie all'aiuto dei media.

Dopo la messa in onda dei nostri servizi, infatti, il tribunale di Paola ha aperto un fascicolo di indagine per fare luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità e omissioni, mentre il Comune di Scalea ha fatto sapere di essere pronto a portare avanti qualsiasi iniziativa in favore di Giacomo e della sua famiglia. Ieri, poi, l'Asp di Cosenza ha finalmente inviato un medico che nei prossimi giorni dovrà stilare una relazione sulle condizioni igienico-sanitarie in cui l'uomo è costretto a vivere da tempo. L'esito della relazione potrebbe nuovamente cambiare il destino di Giacomo, che con tutta probabilità dovrà essere forzatamente ricoverato e sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Prossimo obiettivo: riabbracciare Caterina

Finalmente Giacomo Perrone non è più l'uomo "invisibile" che era fino a una manciata di giorni fa e oggi ha potuto realizzare il suo sogno più grande, ritrovando l'adorata figlia. Ma il 71enne ha ancora un sogno nel cassetto: riabbracciare la moglie Caterina che non vede da quando lei è stata ricoverata e posta in una casa di cura per anziani. Da quel giorno le condizioni dell'uomo sono peggiorate e vive portando sempre con sé una foto della moglie, con cui è sposato da 50 anni e da cui non si era mai separato prima. Le istituzioni, per fortuna, stanno lavorando anche a questo. Nel frattempo Giacomo si gode il primo giorno della sua nuova vita da padre.