Affetto da una malattia rara e degenerativa che lo costringeva a letto, il 49enne si è spento ieri. I funerali si terranno oggi pomeriggio nel Santuario della Madonna del Lauro
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Giacomo Perrotta, sindaco di Scalea, ha emesso un'ordinanza per dichiarare il lutto cittadino nella giornata di oggi, a partire dalle 17.00. Il provvedimento è stato adottato a seguito della scomparsa di Emanuele De Bonis, 49 anni, affetto da adrenoleucodistrofia, malattia rara e degenerativa che, secondo i medici, lo avrebbe portato via non più tardi dei 10 anni. La sua storia straordinaria, un inno alla vita, ha fatto il giro d'Italia, anche grazie alle battaglie di mamma Anna e papà Beniamino, quest'ultimo scomparso nel 2011. L'ordinanza del sindaco Perrotta avrà validità per tutta la durata della cerimonia funebre, che si terrà oggi pomeriggio nella chiesa "Santuario della Madonna del Lauro" di Scalea. Il cuore di Emanuele ha cessato di battere ieri pomeriggio all'ospedale di Rossano, dove si trovava ricoverato da una decina di giorni.
Comunità in lutto | Si è spento a Scalea il guerriero Emanuele De Bonis, era affetto da una malattia rara
Il cordoglio della città
«Tutta la città di Scalea - si legge sulla pagina ufficiale del Comune - si stringe in un abbraccio caloroso e carico di affetto alla famiglia di Emanuele. La lunga malattia che lo aveva costretto a letto per la maggior parte degli anni della sua vita non gli ha mai impedito di comunicare a chi lo circondava l'amore che provava per la vita e per i suoi cari. Ad Eros, Anna e nel ricordo di Beniamino, tutta la città si unisce nella consapevolezza che ora Emanuele vivrà libero e incastonato nel cuore e nel ricordo di tutti noi. Per la durata delle esequie sarà proclamato lutto cittadino .Si invita la cittadinanza ed i commercianti a partecipare nelle forme che riterranno più opportune».
Abbracciato di nuovo al suo papà
Dopo la notizia della sua morte, in tanti, per lenire il dolore, hanno immaginato che Emanuele si sia ricongiunto al suo papà Beniamino, scomparso nel 2011, stanco e provato da 30 anni di lotte per il figlio, condotte fianco a fianco con la moglie Anna Cervati. Il pensiero, in queste ore, va anche al fratello Eros, alla cognata Marina e alle adorate nipotine, che fino all'ultimo hanno sperato che Emanuele potesse superare l'ennesima prova e tornare nella sua casa di Scalea. Sul web, ovunque, si leggono messaggi di addio a un uomo che, nonostante vivesse in stato vegetativo, è stato capace di donare amore immenso a quanti lo hanno conosciuto e dare un'impagabile lezione di vita su come amare la vita e restarle aggrappati, nonostante tutto.