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Fanno parte di una organizzazione operante in Libia con l’obiettivo di procurare l’accesso illegale sulle coste italiane dietro pagamento di una somma cospicua di denaro, superiore ai 1.500 euro, i tre giovani arrestati a Corigliano dopo lo sbarco dei migranti dalla nave militare tedesca Rhein dello scorso 15 luglio.
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Gli arrestati incastrati dai soldi in loro possesso e dalla testimonianza di alcuni migranti
Si tratta di Bubakar Fofana, 25 anni originario del Mali, e di Ishmail Brima e Abdul Kamara, di 23 e 19 anni, entrambi originari della Sierra Leone. I tre, in possesso di soldi in contanti ed incastrati dalle foto rinvenute sui loro telefoni cellulari e dalla testimonianza di alcuni migranti, sono stati individuati poche ore dopo lo sbarco nello scalo jonico cosentino e sottoposti al provvedimento di fermo, poi convalidato dal Gip del Tribunale di Castrovillari che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Le indagini coordinate dal procuratore capo Eugenio Facciolla e dal sostituto Antonino Iannotta, sono state condotte dalla task force investigativa appositamente costituita tra la questura di Cosenza, la sezione operativa navale della guardia di finanza e la capitaneria di porto di Corigliano, proprio con l’obiettivo di contrastare il traffico di esseri umani. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata all'organizzazione di viaggi di migranti verso il territorio nazionale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante tra l’altro, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante.
Erano partiti da Sabrata lo scorso 11 luglio
Bubakar Fofana in particolare, all’interno di una più ampia struttura di persone operante in Libia, aveva il compito di contattare persone provenienti dagli stati del centro dell’Africa, interessate ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro il corrispettivo di somme variabili per il viaggio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i migranti giunti a Corigliano a bordo della Rhein, erano rimasti per qualche tempo a Sabrata, ammassati all’interno di un edificio nella disponibilità del Fofana. Da qui avevano preso il mare l’11 luglio a bordo di un gommone condotto dagli altri due arrestati.