Il segretario nazionale della Federazione sindacale di Polizia Brugnano solleva il tema della tutela per gli operatori di sicurezza e sostiene la necessità di bloccare l'arrivo dei migranti fino alla fine dell'emergenza Covid
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«La gestione degli sbarchi di migranti in Calabria è diventata insostenibile anche per le Forze di Polizia. Dopo lo sbarco di Roccella Jonica sono 25 i colleghi del Commissariato di Siderno e della Questura di Reggio Calabria in quarantena e a loro si aggiungono altri esponenti delle Forze dell’Ordine. Non possiamo essere noi a pagare un prezzo così alto». Lo afferma il segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, Giuseppe Brugnano, che ha espresso anche «sostegno alle iniziative di protesta avviate dalla presidente della Regione Jole Santelli e comprensione nei confronti di quei cittadini che hanno dovuto fare i conti con l’arrivo dei migranti positivi nel pieno della stagione estiva».
«Abbiamo l’impressione che il Governo nazionale – ha aggiunto Brugnano – non abbia piena consapevolezza della eccessiva esposizione a cui sono costretti i componenti delle Forze di Polizia. Dopo la quarantena per i colleghi di Siderno e della Questura, infatti, alcuni uffici sono praticamente paralizzati a causa delle numerose assenze, mentre i colleghi del Commissariato di Condofuri sono impegnati nella sorveglianza dei migranti positivi ospitati a Bova Marina. Una realtà che pone in maniera drammatica il tema della tutela per gli operatori di sicurezza».
Secondo la Fsp, «queste sono tutte condizioni che ci spingono a sostenere la necessità, evidenziata dal presidente Santelli, di difendere i confini meridionali dell’Europa, bloccando gli sbarchi fino alla fine dell’emergenza pandemica. Il rischio – ha concluso Brugnano – è una sovraesposizione degli operatori di Polizia con gravi ripercussioni per l’apparato sicurezza, considerato anche l’impegno quotidiano che dedichiamo nella lotta alla ‘ndrangheta».