«Sanibook è un mostro». Così Roberto Laudini, coordinatore regionale del Si Cobas Calabria, descrive il portale voluto dal presidente della Regione per consentire ai cittadini di segnalare episodi di malasanità e che ha già prodotto numerose denunce di disservizi o comportamenti incivili da parte del personale sanitario. Ma Si Cobas non ha apprezzato l'iniziativa annunciando una manifestazione di protesta sotto la sede della Regione per il prossimo 10 maggio.

La diffida

Il coordinatore del sindacato: «Diffida nuovamente il presidente della Regione Calabria e commissario ad acta» evidenziando come Sanibook sia «un mostro che mette in croce chi lavora negli ambienti sanitari». La ragione risiede in una nota firmata dal direttore sanitario, Antonio Gallucci, e dal direttore medico di presidio, Gianluca Raffaele, dell'azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro con cui si preannuncia l'adozione di provvedimenti disciplinari a carico del personale in caso di inosservanza delle norme comportamentali a causa delle «numerose segnalazioni pervenute dall'utenza che evidenziano comportamenti inadeguati».

Il pugno duro

I due firmatari, nella nota che porta la data di ieri, chiedono ai dipendenti di osservare il codice di comportamento e di non «porre in essere azioni e comportamenti pregiudizievoli dell'immagine dell'azienda, anche al di fuori dell'orario di lavoro». Tra i tanti enumerati vi è, ad esempio, il divieto di «pubblicizzare, attraverso i profili social personali, strutture sanitarie private», «rendere pubblici immagini o filmati che ritraggono ambienti o spazi ospedalieri», «riportare sui social commenti che possano ledere l'onorabilità di colleghi, superiori gerarchici o dell'azienda in generale» e così via. 

Segnalazioni false

Ma la comunicazione interna è stata maldigerita dal sindacato che evidenzia, al contrario, come «chiunque può segnalare il falso e rovinare la vita degli operatori sanitari che ogni giorno lavorano in condizioni schifose, con carenze strutturali e umane evidenti». «In quasi 14 anni di commissariamento poco è cambiato - incalza Laudini - e per ammissione dello stesso commissario ad acta mancano 5000 sanitari in Calabria, oltre ad esserci ospedali dismessi. La salute dei cittadini va tutelata con nuovi strumenti che sono l’apertura degli ospedali chiusi o dismessi e l’assunzione del personale che manca e crea ogni giorno tantissimi disagi. Sanibook è un mostro - conclude - che porta solo del male alla nostra società e per Roberto Occhiuto uno strumento per deviare i veri problemi che persistono nella sanità calabrese».