C'è un lascito testamentario che fa sorridere e nel contempo fa discutere a Santo Stefano di Rogliano, centro abitato della Valle del Savuto alle porte di Cosenza. Fa sorridere la parrocchia e l'amministrazione comunale, destinatari di una quota della eredità, fa discutere l'opposizione consiliare, che nutre diversi dubbi sulle modalità di gestione del patrimonio della de cuius nei mesi precedenti la dipartita.

Generosa cittadina

La vicenda prende spunto dalle ultime volontà di Olga Bianca Deni, distinta signora originaria del piccolo borgo, trapiantata a Roma dove aveva lavorato alle dipendenze dell'Università La Sapienza, senza mai spezzare il legame con il luogo natìo. Rimasta vedova e senza figli, già nel recente passato aveva donato alla comunità dei mobili di pregio, con il vincolo di collocarli nel seicentesco Palazzo Parisio di Santo Stefano. Nel 2021 aveva definitivamente lasciato la capitale per trascorrere la fase conclusiva della propria esistenza nei luoghi dell'infanzia, fino al decesso dello scorso mese di agosto.

Quasi centenaria

Olga ci ha lasciato all'età di 98 anni. Nell'autunno precedente, siamo a novembre 2021, aveva però fatto in tempo a disporre il lascito, alla sua morte, della propria casa del centro di Santo Stefano di Rogliano a beneficio della parrocchia del paese, attualmente retta da don Franco Spadafora, e dei beni mobili, e quindi anche disponibilità finanziarie e gioielli, al Comune. Dovrebbe trattarsi di un bel gruzzolo: la signora Olga infatti aveva venduto la nuda proprietà del suo appartamento di Roma, nel quartiere della Garbatella, per circa trecentomila euro.

Le pratiche burocratiche

Nel dicembre 2022 il civico consesso ha preso atto dell'eredità e l'ha accettata ma con beneficio di inventario. Le successioni, si sa, sono pratiche burocratiche e vanno per le lunghe: la cancelleria del tribunale di Cosenza, dove il testamento è stato pubblicato, non ha ancora comunicato l'ammontare del patrimonio. L'opposizione consiliare però, sul punto, ha sollevato delle riserve ritenendo che sia un diritto del Comune, in quanto co-erede, rendersi parte attiva per la ricostruzione del patrimonio della defunta.

I soliti sospetti

Anche per accertare se nelle movimentazioni bancarie vi siano delle anomalie. Insomma i consiglieri di minoranza, che hanno pure presentato una interrogazione sul tema, sollevano il dubbio che qualcuno possa aver approfittato della fragilità dell'anziana per sottrarle denaro o preziosi. Soprattutto nel periodo intercorso tra il testamento ed il ricovero della donna in una residenza sanitaria assistita, resosi necessario a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Tale ricovero ha poi determinato la nomina di un amministratore di sostegno. Il gruppo di opposizione manifesta perplessità pure sulla presunta inerzia dei servizi sociali comunali ed ha invitato la sindaca, in qualità di rappresentante legale dell'Ente, e quindi in qualità di beneficiaria di parte dell'eredità, ad esercitare il proprio diritto di richiedere l'estratto dei movimenti contabili sui conti correnti intestati all'anziana così da attuare le dovute verifiche; prima di tutto un obbligo morale - secondo i consiglieri di minoranza - oltre che un atto di tutela dell'amministrazione stessa.