Il dipartimento Tutela della Salute con una nota ha invitato la clinica a presentare istanza. Obiettivo avviare una nuova procedura amministrativa estromettendo la società travolta dall'inchiesta della Procura di Catanzaro (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Regione batte un colpo e lo fa trasmettendo al Sant'Anna Hospital di Catanzaro una comunicazione dal contenuto sibillino. Nella giornata di ieri il dipartimento Tutela della Salute ha notificato alla clinica privata un invito a presentare un'istanza di accreditamento istituzionale.
Il dubbio accreditamento
Ed è infatti attorno al rilascio dell'accreditamento che si avvita la sopravvivenza della struttura assistenziale che da sempre ha erogato prestazioni a carico del servizio sanitario regionale, ma fino alla vigilia dello scorso Natale, quando l'Asp di Catanzaro ne ha imposto il divieto. La ragione risiede appunto nel mancato rinnovo del titolo che abilita nei fatti la clinica privata ad operare per conto della sanità pubblica. L'ultimo accreditamento risale al 2014, e con una durata triennale. A partire dal 2017 il Sant'Anna Hospital ha continuato ad erogare prestazioni assistenziali ma senza titolo abilitativo.
Lo scaricabarile
Una circostanza finita al centro di una querelle tra Regione, Asp e gli stessi vertici aziendali. Questi ultimi sostengono, infatti, di aver trasmesso ufficiale richiesta di rinnovo dell'accreditamento in data 8 gennaio 2015, istanza di cui tuttavia pare non esser rimasta traccia alla Regione. A confermarlo il commissario ad acta, Guido Longo, e il dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, Francesco Bevere, che in una nota di accompagnamento all'ultimo verbale redatto dall'organismo tecnicamente accreditante rilevano: «Agli atti non risulta pervenuta istanza di rinnovo del titolo di accreditamento nei termini previsti dalla normativa e dal dca di accreditamento. Nè risulta che sia stata avviata da parte dell'amministrazione procedura formale di rinnovo dell'accreditamento. In data 22 marzo 2018 però è stata trasmessa a mezzo pec da parte del legale rappresentante la dichiarazione sostitutiva di permanenza dei requisiti di accreditamento».
Lo spiraglio dell'Asp
La nota porta la data del 30 dicembre scorso e conclude con una richiesta rivolta all'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro di «comunicare eventuali elementi ostativi per l'eventuale rinnovo dell'accreditamento nonché dell'accordo contrattuale». E l'Asp non ha interposto tempo, lo scorso 12 gennaio ha deliberato un provvedimento con cui si rilascia parere favorevole all'accreditamento ma a condizione di riattivare l'Utic, il reparto finito al centro dell'inchiesta Cuore Matto che ha portato la Procura di Catanzaro ad ipotizzare il reato di truffa nei confronti dei vertici della clinica privata per aver percepito risorse dalla Regione a titolo di rimborso per interventi compiuti in una unità, nei fatti, inesistente.
Nuovo corso
Da qui la nota trasmessa nella giornata di ieri dal dipartimento Tutela della Salute al Sant'Anna Hospital da cui si desume la volontà della Regione di avviare una nuova procedura di accreditamento rivolta, quindi, all'attuale assetto societario evitando il rinnovo di un titolo che, nei fatti, fornirebbe continuità al precedente rapporto amministrativo tra l'ente pubblico e i vertici aziendali travolti dall'inchiesta. Nel frattempo, al Sant'Anna Hospital sono stati completati i lavori richiesti dall'Asp di adeguamento strutturale.
I lavori di adeguamento
Si tratta di una serie di prescrizioni che riguardano la realizzazione di idonei tappeti decontaminati all'interno del tunnel nel blocco operatorio, ridurre di un posto letto la stanza numero 303, individuare un'area finalizzata alla realizzazione di idonei spogliatoi per il personale di sesso maschile, mettere in atto le procedure dedicate operative per il percorso sporco/pulito all'interno del blocco operatorio, implementare la segnaletica nel blocco operatorio e acquisire il certificato unico di agibilità.