VIDEO | L’analisi del direttore dell’unità operativa di Pediatria del Grande ospedale metropolitano Domenico Minasi a margine del congresso regionale nella città dello Stretto (ASCOLTA L'AUDIO)
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Si è riunita a Reggio Calabria la sezione calabrese della Società pediatrica italiana in occasione del XXXV congresso regionale. Tra i temi al centro dell’assise scientifica anche la neuropsichiatria infantile, grave carenza nel nostro territorio e pertanto citata nel documento consegnato alle istituzioni, nel quale la comunità di professionisti evidenzia criticità e traccia le linee guida per il miglioramento dell’appropriatezza organizzativa dell’assistenza pediatrica nella nostra regione.
Le criticità riportate nel documento
«Da affrontare in modo rapido e determinato la condizione del servizio di neuropsichiatria infantile e non solo. Nel documento che abbiamo redatto - ha spiegato Domenico Minasi, direttore unità operativa di Pediatria del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e presidente della sezione calabrese della Sip, Società Italiana di Pediatria - indichiamo come prioritaria la necessità di riorganizzare la rete pediatrica ospedaliera, che nonostante le criticità riesce comunque a garantire delle risposte adeguate. Altri aspetti da affrontare sono quelli dell’oncoematologia pediatrica e della riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza. Sono tutte situazioni che, una volta affrontate e risolte, consentirebbero al sistema di dare risposte adeguate ai bisogni di salute dei bambini calabresi. Siamo ottimisti anche perché lo stesso presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha apprezzato il nostro lavoro. Confidiamo che adesso all’apprezzamento seguano delle azioni concrete che vadano nella direzione di migliorare globalmente l’assistenza pediatrica nella nostra regione», ha spiegato ancora Domenico Minasi, presidente della sezione calabrese della Sip, Società Italiana di Pediatria.
Pandemia e bambini
Sul fronte della pandemia, al momento la situazione dei contagi in età pediatrica non desta allarme ma l’attenzione deve restare massima.
«In questo momento i dati non sono assolutamente preoccupanti. Sta comparendo, però, qualche caso di long covid con situazioni cliniche che si possono manifestare tra le quattro e le sei settimane dopo la malattia, attraverso facile stancabilità e disturbi gastro-intestinali e cefalee. Non vi è alcun allarme ma la situazione non va sottovalutata e restano valide la raccomandazione di vaccinarsi e di adottare tutte le precauzioni del caso. Sul fronte degli strascichi lasciati dall’isolamento della fase più acuta della pandemia, possiamo dire che le situazioni psichiatriche e psicotiche ad oggi si sono ridotte. Certo resta un problema serio che va affrontato anche in termini specialistici. La richiesta di un servizio di neuropsichiatria infantile va proprio nella direzione di offrire risposte adeguate anche a questo bisogno», ha concluso Domenico Minasi, direttore unità operativa di Pediatria del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e presidente della sezione calabrese della Sip, Società italiana di Pediatria.