VIDEO | L'ex commissario oggi a Catanzaro per partecipare ad una iniziativa di Aned non risparmia critiche agli ultimi due commissari al piano di rientro: «Senza competenza, amore per questa terra e coraggio ci si riduce al ruolo di mercenari»
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«Dilettanti allo sbaraglio». Bolla così l'ex commissario al piano di rientro, Massimo Scura, chi dopo di lui ha preso le redini della sanità in Calabria. "L'ingegnere" oggi a Catanzaro per partecipare ad una iniziativa promossa da Aned e dal suo presidente nazionale, Pasquale Scarmozzino, non si è sottratto alle domande a margine dell'evento censurando, in particolare, le due successive nomine di Saverio Cotticelli e Guido Longo.
Nessuno si ribella
«In Calabria - ha specificato - sono stati mandati due galantuomini ma che dal punto di vista dell'organizzazione sanitaria sono due dilettanti allo sbaraglio. Con dilettanti allo sbaraglio non si riesce a rinovare la sanità perché è necessario creare nuovi servizi ma se invece di far ciò si distruggono anche quelli esistenti il risultato è evidente ed è misurabile. Questo è il vero dramma, l'altro dramma è che non si ribella nessuno a cominciare dal mondo politico al quale sta bene tutto così».
Crollo verticale
Intanto, i risultati conseguiti negli anni successivi alla sua rimozione voluta dall'ex ministro della Salute, Giulia Grillo, che con l'introduzione del primo decreto Calabria nominò Saverio Cotticelli assegnandogli più poteri nella gestione sanitaria e finanziaria: «Come si fa a dare dei giudizi? - ha domandato Scura -. Io guardo i numeri che dicono che dal punto di vista economico non è migliorato niente nonostante ai commissari sia stato dato ampio potere con i decreti Calabria 1 e 2 e che i livelli essenziali di assistenza sono crollati».
Mercenari in Calabria
«Per fare il commissario in Calabria occorre innanzitutto competenza che i due commissari non hanno e non per colpa loro. Tutt'al più avrebbero potuto dire "No, grazie" quando gli è stato chiesto di venire in Calabria. Secondariamente bisogna nutrire un grande amore verso questa terra se non si ha ci si riduce al ruolo di mercenari che vengono, prendono uno stipendio, se ne vanno senza cambiare nulla anzi lasciando le cose come stanno le hanno peggiorate. Terzo, serve coraggio perchè la gestione della sanità in Calabria è più complessa. Se non si hanno competenza, amore e coraggio, come si fanno a raggiungere degli obiettivi».
La polvere sotto il tappeto
E, infine, il tasto dolente del deficit finanziario. L'ex commissario Massimo Scura è infatti rimasto coinvolto nell'inchiesta sui falsi bilanci dell'Asp di Cosenza ma senza giri di parole conferma che per anni in Calabria si sono nascosti debiti. Intanto Scura chiarisce: «Io non sono indagato per questi episodi. Nel corso degli anni precedenti al commissariamento sotto i tappeti si sono nascosti decine e centinaia di milioni di polvere: debiti non corrisposti, debiti inesigibili di cui non è stata accertata l'inesigibilità».
Cui prodest?
«Il compito del commissario non era nascondere altra polvere sotto il tappeto per far vedere quanto era bravo ma ridare trasparenza alla gestione e nel dare trasparenza alla gestione si è scoperto che c'era questa polvere sotto il tappeto. Ma quando questo qualcuno ha tirato fuori la polvere gli è stato chiesto "Perchè non l'hai tirata fuori prima?. Bisogna indagare su questo se si vogliono capire i problemi della Calabria. E certamente c'è interesse a nascondere i debiti perché poter dire che la perdita è x quando invece è 2x, fa sempre comodo e si fa bella figura ma nascondendo la verità».