L’Amara Verità di Carlo Guccione, è quella degli inconfessabili interessi celati dietro i dodici anni di commissariamento della sanità, scanditi da inchieste giornalistiche e giudiziarie, malagestione, profili di corruzione e soprattutto dalla incapacità di centrare il principale obiettivo dell’intervento governativo: quantificare il debito ed uscire dal piano di rientro.

I mali della sanità

Attraverso atti e documenti ufficiali, il responsabile del Pd per la sanità nel mezzogiorno, ha ricostruito in un volume edito da Pellegrini, i passaggi cruciali che hanno portato aziende ospedaliere e sanitarie della Calabria a sprofondare in una voragine di passività, contenziosi e disavanzi, alimentata da illegittime fatturazioni, doppi e tripli pagamenti, scarsa trasparenza di appalti per anni proseguiti in regime di prorogatio, oltre che nella mancata valorizzazione del proprio patrimonio in termini di strutturali e di servizi.

Deve pagare lo Stato

Sullo sfondo l’indice puntato contro lo Stato che, attraverso il commissariamento, di fatto continua a gestire il settanta percento delle risorse del bilancio regionale. «Si tratta di un vulnus democratico – sostiene Guccione – Viene meno il diritto della Regione di gestire una materia ad essa demandata. Lo Stato ha nominato i commissari e quindi deve farsi carico del debito prodotto proprio per effetto del commissariamento. Questa gestione è stata un fallimento – aggiunge – nel 2009 il debito era quantificato in circa un miliardo e cento milioni di euro ed i LEA erano stimati a 160. Oggi il debito è raddoppiato e i LEA sono stimati a 126. Nel frattempo i cittadini hanno dovuto pagare le aliquote massime di Irap e Irpef».

Bilanci preventivi e consuntivi

L’esponente democrat commenta anche la notizia dell’approvazione del bilancio preventivo 2022 da parte dell’Asp di Cosenza: «Penso che siamo nella fase in cui prevale la finanza creativa. L’Azienda Sanitaria di Cosenza se fosse stata una impresa privata, avrebbe dovuto già da tempo portare i libri contabili in tribunale. I consuntivi degli anni 2015, 2016 e 2017 hanno subito la bocciatura dei commissari al piano di rientro. La Procura sostiene che siano falsi. Poi mancano ancora all’appello i consuntivi degli anni 2018, 2019, 2020 e 2021. In questo periodo si sono succeduti ben otto commissari: ci sarà pure un motivo perché nessuno si è preso la responsabilità di redigerli. In queste condizioni non so come sia stato possibile approvare il bilancio preventivo 2022». Edita da Pellegrini la pubblicazione sarà tenuta a battesimo da Andrea Orlando il 17 ottobre nel ridotto del Teatro Rendano di Cosenza.