Neanche i bilanci dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro superano il vaglio della struttura commissariale. Il commissario ad acta, Guido Longo, ha infatti bocciato i bilanci d'esercizio 2019 e 2018, i quali entrambi non avevano ottenuto il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti.

2018 e 2019

La disamina che ha condotto all'odierna doppia bocciatura parte infatti dal risultato d'esercizio 2018 e dalle variazioni introdotto nel bilancio consuntivo per quell'annualità che «hanno determinato un peggioramento del risultato di esercizio 2018, la cui perdita è risultata incrementata da 20 milioni di euro a 23 milioni». Una circostanza che per effetto ha determinato «inevitabilmente, riflessi anche sulle operazioni relative alla redazione del bilancio di esercizio 2019» e riguardanti «irregolarità delle procedure adottate» nella riduzione del patrimonio netto da un esercizio all'altro. 

Crediti e debiti

Ulteriori incongruenze sono state registrate sulla verifica effettuata tra debiti e crediti vantati nei confronti dei fornitori. In particolare, alla luce di una istruttoria richiesta e realizzata dalla sezione Controllo della Corte dei Conti. In quel verbale viene rilevato uno scostamento di tre milioni e 800mila euro rispetto al dato riportato in bilancio riferibile alla situazione debitoria dell’ente. Permangono, inoltre, forti criticità - per il collegio dei revisori dei conti - derivanti dal contenzioso e dalla mancata determinazione dei criteri seguiti per gli accantonamenti operati nel bilancio di esercizio 2019 per un valore 800mila euro, di cui 300mila per autoassicurazione e 500mila per altri accantonamenti. Si contesta, in particolare, la mancata determinazione e utilizzo dei fondi rischi per la copertura diretta e i relativi accantonamenti in ordine al rischio di soccombenza.

La relazione della Corte dei Conti

Sempre la sezione Controllo della Corte dei Conti in una relazione più recente risalente allo scorso 11 febbraio aveva rilevato numerose criticità sui bilanci del triennio 2016, 2017 e 2018. Ad esempio, il ritardo nell'approvazione dei bilanci consuntivi per gli esercizi 2016, 2017 e 2018; le reiterate perdite d'esercizio e, in particolare, per l'esercizio 2018 irregolarità capaci di incidere sulla tenuta della contabilità; l'aumento dei costi per la spesa farmaceutica, i dispositivi medici, la mautenzione e la riparazione e i canoni di noleggio. E ancora il frazionamento di acquisti, il superamento dei parametri di contenimento della spesa per il personale;il ritardo nei pagamenti con conseguente aggravio dei costi; l'inadeguata valutazione dei rischi da contenzioso; l'aumento degli oneri straordinari e il mantenimento dei crediti eccessivamente protratto nel tempo e assenza del fondo svalutazione crediti. Per il 2019 la perdita d'esercizio si attesta su 14 milioni di euro e la struttura commissariale ha chiesto entro 30 giorni a rimuovere le criticità.