Ancora tre anni di commissariamento della sanità calabrese. È quanto prevede un nuovo Decreto Calabria di cui circola bozza e che è già sul tavolo del Governo per l’approvazione che viene data come imminente.

 

Il nuovo piano di rientro

Il provvedimento prevede la nomina di un commissario ad acta coadiuvato da due sub commissari, che - si specifica all’articolo 1 del nuovo Decreto Calabria - avrà innanzitutto il compito di garantire l’attuazione e la prosecuzione «del piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale della Regione Calabria», nonché assicurare i livelli essenziali di assistenza.

 

Nuove nomine

Prevista anche la nomina, entro 30 giorni dall’entrata in vigore, di nuovi commissari straordinari per tutti gli enti del servizio sanitario regionale. Scelte che dovrebbero avvenire «previa intesa con la Regione, nonché con il rettore nei casi di aziende ospedaliere universitarie», ma in caso mancato accordo sui nomi, entro 10 giorni il ministro della Salute procederà con decreto, su proposta del commissario ad acta e previa delibera del Consiglio dei ministri a vcui è invitato a partecipare il Presidente della Giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni».

 

 

I commissari straordinari - si legge all’articolo 2 del decreto composto in totale da 7 articoli – saranno scelti «anche nell'ambito dell'elenco nazionale di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, anche in quiescenza», precisando che la loro nomina «costituisce causa legittima di recesso da ogni incarico presso gli enti del servizio sanitario nazionale e presso ogni altro ente pubblico», percependo «il compenso stabilito dalla normativa regionale per i direttori generali dei rispettivi enti del servizio sanitario».

 

L'edilizia sanitaria


Con riguardo, invece, ai progetti di edilizia sanitaria da finanziare, «qualunque sia il livello di progettazione raggiunto, ivi compresi, gli interventi già inseriti nel Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale, comprensivo del Programma di ammodernamento tecnologico (…) e gli interventi inseriti negli accordi di programma già sottoscritti», questi saranno attuati dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. A prevederlo è esplicitamente il terzo comma dell’articolo 3 del decreto, che fa riferimento al «Commissario straordinario nominato ai sensi dell'articolo 122 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27».

 

Due anni più uno


Le disposizioni presenti nel Decreto Calabria bis, come previsto nell’ultimo articolo che detta le tempistiche, “si applicano sino alla attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria e comunque non oltre 24 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, prorogabili per ulteriori 12 mesi con delibera del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della salute”. Insomma, altri 3 anni di commissariamento della sanità calabrese, dopo i 13 già trascorsi e gli scarsi risultati raggiunti sino ad oggi.