COSENZA – Sono venute meno le circostanze che avevano determinato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Per questo il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Marco Amantea e Franco Sammarro, ha rimesso in libertà Sandro Principe, l'ex Sottosegretario al Lavoro, già assessore e consigliere regionale, coinvolto nell'inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro sul cosiddetto "Sistema Rende", coordinata dai magistrati Vincenzo Luberto e Pierpaolo Bruni. Secondo i giudici, non vi è alcun pericolo che Sandro Principe possa reiterare i reati di cui è accusato. L'ex sindaco della città del Campagnano era ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa poiché, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto sostegno elettorale da parte di alcune cosche del cosentino, appartenenti al clan dei Lanzino-Ruà. Oltre a Principe, arrestato il 23 marzo scorso, sono finiti nei guai anche Rosario Mirabelli, Pietro Ruffolo, Umberto Bernaudo e Giuseppe Gagliardi, tutti big della politica rendese.