«Ancora una volta il Capogruppo di "Liberi di Cambiare", Gianpaolo Errigo, non perde occasione per ingenerare allarme nella popolazione invece di fare analisi obiettive. Ciclicamente si risveglia dal letargo politico, letargo forse causato dagli incarichi professionali ottenuti dalla regione Calabria, e si rimette a cantare come un ritornello stonato la storiella del dissesto finanziario del Comune di San Nicola». Non le manda a dire in sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele, che in giornata aveva visto rivolgersi accuse di malagestione della cosa pubblica della minoranza, capeggiata da Gianpaolo Errigo. 

 

L'allarme era stato lanciato dall'opposizione dopo una determina in cui il Responsabile dell'Area Finanziaria del Comune rendeva nota nella giornata di ieri la Relazione di Analisi di Bilancio. Il documento, redatto dalla società Interdata Cuzzola S.r.l., attesta un debito un debito dell'ente pari a € 4.136.763,50.

 

«La minoranza non ha ancora digerito la sconfitta»

«Siamo convinti che finga di non capire - scrive ancora il sindaco -, in quanto conosciamo le sue grandi capacità intellettive nel diffondere dati artati e siamo certi che lo faccia con la sola volontà di strumentalizzazione politica tipica di chi siede in minoranza con l’astio di chi non ha ancora digerito la sconfitta e non con il senso di collaborazione fattiva e costruttiva».

 

«I debiti in realtà sono poca cosa»

Poi Barbara Mele arriva al dunque, facendo chiarezza sui numeri. «Come si evince dalla massa passiva, l’incidenza dei debiti fuori bilancio e dei debiti potenziali è poca cosa. Infatti lo squilibrio strutturale è dovuto al fondo di solidarietà con il quale da anni il governo centrale prosciuga i bilanci dei Comuni a forte vocazione turistica. L’ultimo decennio è stato caratterizzato da un processo di trasformazione del sistema di finanza locale che ha finito per penalizzare i Comuni del sud ed in particolare quei comuni come il nostro che hanno numerose seconde case». Ed in ultimo: «Vorremmo ricordare all’Errigo che i debiti fuori bilancio dell’ente ammontano a 871.056,82 di cui 770.000 sono debiti con la Regione Calabria per canoni acqua non pagati risalenti dal 1982, altri debiti sono legati alla realizzazione di mutui contratti al fine di realizzare opere che a volte per l’incuria dei progettisti, una volta realizzate si sono rivelate incongruenti e quindi sono state demolite e ricostruite».