VIDEO | Soltanto nella prima settimana di riapertura al pubblico, si sono sfiorate le cinquemila presenze. Ma il sito nasconde rischi e pericoli, tra cui quello della caduta dei massi sul sentiero e in acqua
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La giornata di ieri 16 luglio ha fatto registrare un altro record di presenze all'Arcomagno, il sito di San Nicola Arcella che prende il nome dall'arco roccioso naturale che sovrasta la spiaggetta di località Marinella. Tra i tanti visitatori, c'era anche il sindaco Eugenio Madeo, andato a controllare che fosse tutto sotto controllo, dal momento che, già da tempo, l'amministrazione comunale, la Pro Loco e alcune associazioni ambientaliste collaborano gomito a gomito per la massima tutela del luogo. Gli ingressi, infatti, sono diventati contingentati e a pagamento: gli adulti pagano 3 euro e i bambini la metà. Sulla spiaggia, invece, c'è un incaricato alla sicurezza che vigila sugli ingressi via mare, vietati da un'ordinanza sindacale, e sui minuti di sosta dei visitatori, che non possono rimanere troppo a lungo.
Gestori soddisfatti, ma che fatica
Quest'anno la gestione degli ingressi è affidata alla Pro Loco della presidente Cristina Avallone, che commenta: «Siamo soddisfatti sia in termini numerici che in termini di reazioni positive dei visitatori». Stando ai numeri ufficiali, da inizio luglio sarebbero già migliaia i curiosi venuti da ogni angolo del mondo per ammirare la bellezza dell'Arcomagno, diventato con il tempo il luogo simbolo della Calabria. Ma la gestione non è tutta rose e fiori. «Le difficoltà ci sono - spiega la Avallone - perché far capire agli avventori del sito che da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate è complicato. Lo è anche gestire il traffico via mare, sia per chi arriva a nuoto che con le imbarcazioni, perché capisco che in passato si è sempre fatto».
I rischi e i pericoli
Far rispettare le nuove regole non è l'unica spina nel fianco dei gestori del sito. Arrivare fino all'Arcomagno non è una semplice passeggiata e lungo il sentiero si nascondono pericoli e insidie. Dapprima si percorre una lunga scalinata che conduce in cima, su cui sono disseminati diversi cartelli che avvisano della possibile caduta dei massi. Poi si accede a un sentiero sterrato, che si fa via via scosceso. In alcuni punti vi sono dei grossi massi, che rendono il passaggio scivoloso e difficile. Prima che il sentiero si restringa al punto da costringere i passanti a proseguire uno per volta, c'è un breve tratto recintato solo da una staccionata di legno, da cui si scorge uno strapiombo franoso. Di recente, poi, si è registrata la caduta dei massi anche in acqua, proprio in uno dei punti in cui turisti solitamente fanno il bagno. Fortunatamente, in quel momento non c'era nessuno.
I progetti di potenziamento e messa in sicurezza
A conti fatti, all'Arcomagno di San Nicola Arcella c'è ancora tanto da lavorare per renderlo un posto migliore e, soprattutto, sicuro. Questi ed altri temi sono certamente al vaglio di chi sta lavorando duramente per continuare ad offrire un buon servizio turistico, nonostante tutto. I soldi incassati, infatti, saranno completamente reinvestiti per il potenziamento del sito. «Noi avevamo già un po' di progetti prima ancora di cominciare - spiega la presidente Avallone -, ma non ci aspettavamo questi numeri. Alla luce dei nuovi dati stiamo proiettando i nostri obiettivi verso qualcosa di più grande, non soltanto per la promozione turistica dell'Arcomagno ma di tutta San Nicola Arcella. Per avere idee più chiare - conclude - dovremo aspettare settembre, quando ci sarà il rendiconto ufficiale. Solo allora potremo decidere come investire effettivamente il denaro».