Nessuna piazza sarà intitolata a San Mango D’Aquino allo storico leader socialista Bettino Craxi. Lo ha messo nero su bianco il sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno Achille Variati in risposta all’interrogazione della senatrice pentastellata Bianca Laura Granato dello scorso ottobre.

 

La motivazione è che al termine dell’istruttoria avviata dalla Prefettura di Catanzaro è emerso «parere contrario che ha precluso il provvedimento conclusivo favorevole all’intitolazione della piazza».

 

L’onorevole, appresa la notizia della cerimonia di intitolazione della piazza patrocinata dal Comune di San Mango d'Aquino e dalla Fondazione Craxi (che prevedeva la partecipazione delle più importanti cariche politiche cittadine e della senatrice Stefania Craxi), intervenne con una dichiarazione in cui considerava «inammissibile modificare il nome di una piazza per intitolarla ad un personaggio politico condannato in via definitiva a cinque anni e sei mesi per corruzione nel processo Eni-Sai e a quattro anni e sei mesi per la vicenda delle tangenti della metropolitana milanese, peraltro fuggito in Tunisia per evitare l'applicazione della pena».

 


Nella interrogazione la senatrice Granato chiedeva di sapere notizie dell’autorizzazione del prefetto di Catanzaro per l’intitolazione della piazza, oppure quale fosse lo stato dell’iter amministrativo, oltre che delle opportune iniziative di competenza del ministro per evitare l’autorizzazione della suddetta intitolazione da parte del prefetto di Catanzaro.

 


Il sottosegretario Variati, ha quindi, risposto, spiega una nota, «in seguito all’atto di sindacato ispettivo a firma della senatrice Granato, la prefettura di Catanzaro ha avviato la relativa istruttoria volta all’acquisizione dei pareri dei soggetti istituzionali, che la normativa vigente individua per la definizione dell’iter procedurale, e di fatto mancante nel momento in cui la giunta comunale di San Mango D’Aquino ha deliberato di intraprendere l’iter amministrativo per la intitolazione della piazza. E che, infine, al termine dell’istruttoria è emerso il parere contrario che ha precluso il provvedimento conclusivo favorevole all’intitolazione della piazza».