VIDEO| Dopo il periodo buio, scandito da oltre 50 casi e tre decessi su una popolazione di circa 6mila abitanti, il centro tirrenico del Cosentino esce finalmente dal tunnel dell'emergenza epidemiologica e registra zero contagi
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E' la fine di un incubo. A San Lucido il focolaio di coronavirus, che ha mietuto vittime e contagiato oltre 50 persone, non esiste più. Ieri, 6 giugno 2020, anche gli ultimi 5 positivi al Covid-19 e attualmente in isolamento volontario sono risultati guariti. La notizia era circolata sin dalle prime ore dal mattino ed è stata poi confermata nel pomeriggio dal bollettino giornaliero diramato dagli organi ufficiali.
L'isolamento e il dolore
San Lucido, insieme a Montebello Jonico, è stata tra le prime città calabresi a sperimentare l'isolamento forzato diventando "zona rossa" dopo l'ordinanza a firma della presidente della Regione Jole Santelli. Era il 18 marzo scorso e i casi, in poche ore, erano diventati 6, numeri aumentati vertiginosamente nei giorni a seguire, rivelando la presenza di un focolaio di contagio divenuto a un certo punto mortale: sono tre i cittadini di San Lucido che hanno perso la vita dopo aver contratto il Covid-19.
La prima guarigione e la ritrovata speranza
Se da un lato San Lucido ha il triste primato dei contagi, dall'altro ha fatto anche registrare anche la prima guarigione dal coronavirus in provincia di Cosenza. Era il 30 marzo scorso e la 40enne ricoverata da giorni nell'Unità operativa di malattie infettive dell'ospedale Annunziata di Cosenza veniva dimessa dopo essere risultata negativa al secondo tampone nasofaringeo.
La voglia di ricominciare
Soltanto ieri il bollettino sanitario ha riportato zero casi di positività a San Lucido, ma la città già da tempo ha ricominciato a vivere, sperimentando un lento e pacato ritorno alla normalità. Dal 4 maggio San Lucido non è più zona rossa e nei giorni a seguire ha lavorato sodo per rimettere in circolo l'economia in tutta sicurezza. Piano piano le serrande si sono alzate, i sanlucidani sono tornati a gustare i caffè al bar, mentre chi non ha mai smesso di lavorare nonostante la bufera, come gli addetti alle vendite alimentari e gli edicolanti, hanno raccontato il dramma di aver visto la città vuota e di covare, a un certo punto, la paura di non farcela. Invece, dopo 47 giorni di isolamento e tanta, tanta angoscia, San Lucido ha vinto la sua battaglia più importante.