Durante la manifestazione è stato donato un ulivo bianco come simbolo di legalità e fratellanza. L'iniziativa è stata promossa dal garante metropolitano Emanuele Mattia
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Un osservatorio che analizzi le dinamiche legate ai più piccoli di San Luca ma, soprattutto, a mettere in campo azioni utili a difendere e valorizzare il loro presente e il loro futuro. È questo l’obiettivo del tavolo tecnico sui minori, insediatosi ufficialmente questa mattina nel borgo locrideo su iniziativa del garante metropolitano Emanuele Mattia.
Nello specifico, il tavolo si occuperà di disagio e legalità, puntando a soddisfare bisogni e diritti fondamentali all'interno della famiglia e degli spazi educativi, come quelli scolastici in primis, rafforzando questi due contesti mediante l'implementazione del welfare grazie alla sussidiarietà tra istituzioni e componenti del terzo settore. «I bambini di San Luca meritano più attenzione – ha espresso il sindaco Bruno Bartolo – la scuola materna è inagibile. I bambini sono ospitati nelle scuole elementari. E questo in un paese civile come quello italiano non è ammissibile».
Alla luce delle ripercussioni della pandemia, si cercherà di combattere l'indebolimento economico, sociale, culturale ed educativo di San Luca, sia in termini assoluti, sia relativamente alla prevenzione della devianza verso ambienti criminali o al recupero di giovani dai medesimi contesti. Prima della cerimonia, gli assessori De Caprio e Gallo hanno donato a San Luca un ulivo bianco, simbolo di legalità e fratellanza. L’ulivo bianco, di recente riconosciuto dalla Regione Calabria quale albero di interesse regionale, è stato piantato nel giardino dell’istituto comprensivo.
«Siamo qui – ha affermato l’assessore De Caprio – per ribadire la voglia di rinascita partendo dalle nostre radici. Dalle radici di un semplice ulivo bianco che può rappresentare il simbolo della rinascita della nostra regione, anche attraverso l’affermazione di un turismo naturalistico ed ecologico, unico al mondo, che ci consentirà di vivere dignitosamente, perché la Calabria non è violenza, non è ‘ndrangheta, non è prepotenza, non è lobbismo. Oggi è una giornata importante non solo per la Calabria, ma per l’Italia intera. Per quell’Italia – ha concluso – che crede nelle comunità, nel lavoro, nell’uguaglianza e nella fratellanza. Un’Italia fatta di gente semplice che non pratica il dominio e che vuole costruire un futuro migliore»