Lanciata una sottoscrizione popolare straordinaria, per aggiustare la statua del Patrono gravemente lesionata dopo una caduta che risale al maggio scorso. Succede a San Ferdinando dove, nella bacheca della chiesa, è apparso un avviso indicativo anche dell’Iban bancario che si può utilizzare per i versamenti e dei nominativi delle 3 parrocchiane autorizzate a ricevere le donazioni. L’appello è stato rilanciato anche tramite i social e, in considerazione del valore culturale dell’effige – un manufatto ligneo dei primi anni dell’800 – ora custodito nella sacrestia. «Le lesioni – spiega don Leonard Emeka – riguardano la corona e alcune parti del corpo e, secondo i preventivi preparati dai tecnici da noi contattati, su indicazione della Diocesi, servono 12.000 euro».

Si pensa anche ad un coinvolgimento più diretto dei cittadini, recandosi casa per casa, mentre il Comune – in considerazione della ricorrenza quest’anno del bicentenario della nascita del paese – ha garantito un contributo. Attualmente, nella nicchia che domina l’altare - da sempre alloggiamento – del San Ferdinando Re che dà il nome al piccolo centro del Reggino – si vede una foto a grandezza naturale, riproduzione a colore della statua caduta. «Il crollo – spiega uno dei testimoni dell’incidente – è avvenuto per colpa di alcune corde che, usurate dal tempo, si sono spezzate durante le operazioni per il riposizionamento della statua dopo gli ultimi festeggiamenti». La notizia della caduta ha ovviamente creato il solito stato d’animo incline alla scaramanzia che si registra in questi casi.

«È un fatto brutto ma casuale io non credo nella sventura», dice un cittadino in piazza, mentre il parroco – un giovane africano componente della comunità devota al beato don Guanella che governa la chiesa locale – accompagna con l’ironia il suo appello alla sottoscrizione: «Quando si rompe una statua è come se si rompesse tutto il paese, tanto più quando la statua è quella di un santo che dà il nome al paese».