La nave Acquarius con a bordo 600 migranti rimane ferma in mare, mentre nelle scorse ore, al largo della Libia sono state salvate altre 800 persone. E il ministro dell'Interno rilancia sul suo profilo Facebook con l'hashtag #chiudiamoiporti
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Altre centinaia di migranti salvati a largo della Libia. Sono 800, di varie nazionalità, che si vanno a sommare ai 600 passeggeri della nave Acquarius, da dodici ore sospesi in un feroce braccio di ferro tra Malta e Italia. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha infatti disposto la chiusura di tutti i porti intimando al premier maltese, Joseph Muscat, di farsi carico della gestione dei profughi e predisporre il porto di La Valletta per l’approdo dell’imbarcazione.
«Il governo di Malta – ha risposto un portavoce del governo dell’isola - non è né l'autorità che coordina ne ha competenza sul caso». E mentre Palazzo Chigi fa da sponda a Salvini, Di Maio chiama in causa l’Unione Europea: «Questa vicenda - dichiara il Ministro del lavoro - dimostra che siamo stati lasciati soli. Mentre noi siamo stati disposti per anni ad accogliere migliaia di migranti, Malta non è disponibile ad accoglierne centinaia. Questa Europa non è solidale e o l'Ue diventa solidale o è un problema per il Paese». Intanto Salvini prosegue senza ascoltare gli appelli di quanti, incluso l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, chiedono che ai migranti lasciati in mare sia prestato soccorso, e sul suo profilo Facebook scrive: «Salvare le vite è un dovere, trasformare l’Italia in un enorme campo profughi no. L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO». E lancia l’hashtag #chiudiamoiporti.