I consiglieri laici e togati del Plenum hanno premiato il percorso professionale del magistrato calabrese che nella sua carriera ha svolto anche il ruolo di giudice istruttore
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Salvatore Curcio succede a Nicola Gratteri alla guida della procura antimafia di Catanzaro. Lo ha deciso il Plenum del Csm che ha scelto l’attuale procuratore capo di Lamezia Terme quale capo dell’ufficio situato nel capoluogo di regione. Un incarico importante per il magistrato calabrese che nel corso della sua carriera professionale ha svolto sia le funzioni giudicanti che requirenti.
Chi è Salvatore Curcio
Il neo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio, dal 12 luglio 1990 al 30 giugno 1993, ha svolto funzioni giudicanti penali presso il Tribunale di Catanzaro, ricoprendo i ruoli di giudice istruttore per i procedimenti penali con il precedente rito, giudice per le indagini preliminari e giudice dell’udienza preliminare.
Dal 1° luglio 1993 al 18 luglio 2012, Curcio ha svolto funzioni requirenti presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, in qualità di sostituto procuratore. Durante questo periodo, è stato assegnato alla Direzione Distrettuale Antimafia dal 1° luglio 1993 al 9 maggio 2003 e, successivamente, dal 9 ottobre 2009 al 18 luglio 2012. Inoltre, nel periodo intermedio (9 maggio 2003 - 8 ottobre 2009), ha ricevuto numerose applicazioni a singoli procedimenti penali.
Nel periodo in cui non era assegnato alla Dda, dal 9 maggio 2003 all'8 ottobre 2009, il togato Salvatore Curcio si è occupato di rilevanti settori investigativi, tra cui reati contro la Pubblica Amministrazione, reati ambientali, sul territorio e il paesaggio, terrorismo ed eversione, nonché reati di competenza funzionale ai sensi dell’art. 11 c.p.p.
Dal 19 luglio 2012 al 26 giugno 2017, il nuovo procuratore capo di Catanzaro è stato sostituto procuratore generale presso la Procura Generale della Repubblica di Catanzaro. Durante questo periodo, è stato designato in applicazione alla Dda di Catanzaro dal 2 agosto 2012 al 31 luglio 2014 per procedimenti penali ex art. 51, comma 3-bis, c.p.p. di particolare rilevanza investigativa.
Inoltre, Salvatore Curcio è stato applicato, quale magistrato anziano reggente, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme per tre giorni alla settimana, dal 13 dicembre 2016 al 26 giugno 2017. Il 27 giugno 2017, Salvatore Curcio è stato nominato procuratore di Lamezia Terme.
Le valutazioni professionali del Csm
Il magistrato Curcio, secondo quanto riportato nella delibera della quinta commissione del Csm, nel corso della sua carriera si è confrontato con le diverse articolazioni delle attività della Procura, dimostrando competenza e dedizione. I giudizi sulla sua professionalità sono stati ampiamente positivi. Le fonti di conoscenza attestano che, sia come giudice sia come pubblico ministero, ha acquisito una straordinaria esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata.
Secondo il parere del Consiglio Giudiziario, espresso anche nella conferma del 13 settembre 2021 relativa al suo incarico come procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Curcio possiede una profonda conoscenza delle strutture, dei meccanismi e delle logiche della ’ndrangheta. Sin dal primo incarico come giudicante penale, ha indagato le interazioni tra le cosche di ’ndrangheta e altre organizzazioni criminali, tra cui Cosa Nostra, la camorra (NCO e Nuova Famiglia), la Sacra Corona Unita e la criminalità organizzata albanese, kosovara e colombiana.
Tra le indagini di maggior rilievo, si segnalano quelle denominate "Decollo Overing" e "Karaburm", quest’ultima un’indagine "Driver" per COSPOL Eroina. Procedimenti che hanno evidenziato la capacità di Salvatore Curcio di coordinare efficacemente attività investigative complesse, coinvolgendo autorità giudiziarie e forze di polizia anche internazionali.
Infine, come procuratore capo di Lamezia Terme, Salvatore Curcio ha svolto funzioni di direzione e organizzazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, ottenendo risultati eccellenti.
Secondo la delibera del Csm, grazie alla sua diligenza e al suo impegno, ha garantito un clima di serenità all’interno dell’ufficio, riscuotendo generale apprezzamento e stima tra i colleghi.