Sul territorio comunale di Gioia Tauro, da diversi giorni, si sta verificando una cospicua carenza idrica. Molti cittadini lamentano disagi per la mancanza d’acqua specialmente di giorno. Una situazione incresciosa, aggravata dalle alte temperature estive.
L’amministrazione comunale, subentrata a giugno, si sta impegnando per porre rimedio al problema.
«I tecnici comunali stanno tentando di effettuare degli interventi per sopperire alla carenza idrica, determinata dall'eccessivo consumo di acqua potabile utilizzata in maniera impropria soprattutto per irrigare le campagne». È quanto precisa in una nota l’Ente, che poi mette in risalto il mancato utilizzo dei pozzi Gillè, situati tra la Statale 111 e la via Ponte Vecchio, individuati come fonte di approvvigionamento idrico per la città. Un loro ripristino potrebbe consentire al territorio comunale un ulteriore quantità d’acqua per fronteggiare meglio le criticità.

Scarcella: «Nessun controllo negli anni precedenti»

«I pozzi situati in contrada Gillè sono inutilizzabili, perché completamente invasi dalla vegetazione infestante, sintomo di un'incuria ereditata dalla precedente gestione,  che non si è mai preoccupata di mantenere pulite le aree nonostante la loro importanza per il servizio di necessità nei confronti dei cittadini – si evidenzia in una nota del Comune guidato dal sindaco Simona Scarcella –. Lo stato dei luoghi ha impedito ai tecnici di poter accedere alle pompe di sollevamento. Naturalmente provvederemo alla immediata pulizia. Analoga situazione di degrado l'abbiamo riscontrata nelle saracinesche poste in località Asmara, completamente chiuse ad opera di privati. È evidente che nessun controllo è stato effettuato negli anni precedenti, considerato che di fronte all'attrezzatura comunale erano addirittura poste delle piantagioni di ortaggi».
Infine si assicurano interventi tempestivi affinché l’acqua arrivi in tutte le utenze domestiche e si sottolinea che «al di là di ogni considerazione su quello che non è stato fatto in passato, il lavoro incessante dei tecnici ha fatto sì che Gioia Tauro, a differenza di molti comuni limitrofi, non abbia avuto sino ad oggi la necessità di ricorrere all'uso di autobotti».

Alessio: «Sprechi e usi impropri, ecco il problema»

Una considerazione sul problema è stata espressa anche dall’ex sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, il quale ha messo in evidenza che «attualmente stiamo ricevendo dai pozzi del Petrace 140 l/s, il doppio di cui necessita una città di 20.000 abitanti qual è appunto Gioia Tauro. La carenza idrica non è un problema che riguarda l’attuale quantità d’acqua che fornisce la Sorical, che ancora non ha preso in gestione diretta la rete idrica comunale, bensì è quello di capire dove va a finire tutta quest’acqua che non arriva nelle case delle civili abitazioni dei nostri concittadini. Il problema riguarda sia un eccessivo consumo di acqua dovuto soprattutto agli sprechi e all’uso improprio che alcuni cittadini ne fanno dell’acqua pubblica, compreso le eventuali irrigazioni degli orti e delle campagne o il riempimento e l’alimentazione delle numerose piscine private che insistono sul nostro territorio e/o altre attività improprie».
Poi l’ex sindaco rimarca che «la causa della riduzione idrica di oggi, quindi, non sono i pozzi Gillè, fermi dal lontano 2014, né tantomeno la mancata pulizia di quell’area, oggi cantiere di lavoro, dalle canne che se fatta o non fatta, in questo momento non c’entra proprio nulla perché l’acqua di Gillè è dal 2014 che non viene immessa nella rete idrica comunale. Anche con la mia amministrazione abbiamo avuto giorni difficili con carenza di acqua, ma ciò accadeva quando c’era qualche guasto tecnico, elettrico, meccanico alle pompe di sollevamento che ci metteva in ginocchio. Oggi, fortunatamente, dopo tutte le manutenzioni che sono state fatte dalla Sorical in questi ultimi due anni, su nostra insistenza, l’impianto sta funzionando bene e quindi non è un problema di erogazione dell’acqua a monte, ma bensì dell’uso che noi tutti ne facciamo di questo bene prezioso per la vita umana».

«Oltre 1,7 milioni di euro disponibili per l'ingegnerizzazione delle reti idriche» 

 Poi Alessio offre un’indicazione: «Pertanto è necessario andare avanti con le opere di ingegnerizzazione della rete idrica comunale con il programma che abbiamo concertato da anni con la Regione Calabria e con la Sorical. L’investimento previsto per Gioia Tauro è di euro 1.714.263,98 e tra le priorità c’è appunto quella della distrettualizzazione della rete idrica comunale per dividere la città in aree omogenee attraverso l’installazione delle nuove valvole tecnologiche, sostituendo le vecchie valvole obsolete e che sono oramai da anni completamente bloccate e inservibili. Oggi la manovra da fare è quella di registrare e calibrare correttamente la valvola del Tre Canale, posizionata all’incrocio tra Via Diaz e salita Giffone, cercando di non chiuderla troppo altrimenti avremo l’effetto contrario e cioè quello di lasciare l’intero quartiere Marina senz’acqua».
Infine l’ex sindaco ritorna sulla questione dei pozzi Gillè e chiarisce che «con un finanziamento di 500mila euro ottenuto dalla Città Metropolitana con i Patti per il Sud sin dal 2014, nonostante siano passati dall’ufficio tecnico numerosi Dirigenti, chissà perché è dovuto toccare alla mia Amministrazione nel 2021 redigere, con l’attuale dirigente, il progetto e indire la gara di appalto. Iniziati i lavori l’impresa aggiudicatrice è stata, a sua volta, danneggiata avendo subito il furto di tutta la nuova recinzione che era stata fatta in orsogril. Le difficoltà dell’impresa sono state anche di natura tecnica rispetto al punto in cui va realizzato il nuovo pozzo, per avere un maggiore quantitativo di acqua per la Città. Suppongo che quanto prima i lavori potrebbero riprendere».