Una celebrazione in memoria delle vittime del Covid. Ieri nella Cattedrale di Rossano l’arcivescovo monsignor Giuseppe Satriano ha sottolineato il momento difficile che tutte le comunità stanno vivendo da più di un anno per la pandemia. Nel corso della Santa messa, sono stati elencati e ricordati i nomi dei defunti di tutta la Diocesi di Rossano-Cariati da parte dei parroci delle rispettive comunità per un totale di 113 decessi, di cui 68 a Corigliano-Rossano. Un breve accenno anche alla fase critica vissuta da monsignor Satriano proprio a causa del Covid, prima positivo e poi negativizzato, e alla perdita della cara mamma.

Racconta un aneddoto della sua convalescenza a Bari quando gli fu fatta vedere la Tac ai polmoni, ritenuti dai sanitari compromessi a tal punto da mettere in discussione la possibilità di farcela. E, invece, proprio nella fase più acuta, gli organi hanno iniziato a reagire. Probabilmente il plasma iperimmune ha contribuito a questo miglioramento. Ma purtroppo non è una cura efficace per tutti: «Quanti hanno ricevuto il plasma iperimmune e sono morti?», si è chiesto l’arcivescovo.

«Questo è un virus che ancora non abbiamo capito come si comporta perché attacca ogni organismo in maniera diversa. Non abbiamo dei protocolli assoluti e definiti, ci si sta lavorando e studiando. Illudersi, tuttavia, che troveremo la bacchetta magica è qualcosa che ci fa piacere crederlo, ma la lotta continua. Dobbiamo vaccinarci, questo è certo. Togliamoci dalla testa l’idea che Dio stia punendo l’umanità, quello che stiamo vivendo è solo la conseguenza del nostro modo scellerato di concepire l’esistenza. Questa pandemia sta relativizzando il nostro delirio di onnipotenza».

Come combatterla? «Attraverso un percorso di riconversione. Ci si accontenta di ciò che sazia la pancia, ma è un altro il pane che bisogna cercare, occorre imparare a scorgere la volontà di Dio perché è quella che salva». Nei prossimi giorni monsignor Satriano lascerà definitivamente l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati per la sua nuova destinazione a Bari. Gli succederà monsignor Maurizio Aloise. A maggio è prevista l’ordinazione vescovile, a giugno l’ufficiale ingresso.