Si è insediata, nel municipio di Rosarno, la commissione straordinaria nominata dopo lo scioglimento per mafia del consiglio comunale. La triade, guidata dal vice prefetto Antonio Giannelli - e composta anche da Roberta Mancuso ed Emilio Buda - rimarrà al comando dell'ente per 18 mesi, prorogabili, all'esito dell'indagine espletata dalla commissione d'accesso arrivata a Palazzo San Giovanni dopo le dimissioni del sindaco, Giuseppe Idà, coinvolto nell'operazione antimafia Faust del febbraio scorso.

Il passaggio di consegne, avvenuto dopo una conferenza stampa di presentazione - oltre ai giornalisti c'erano anche i rappresentanti locali delle forze dell'ordine e parecchi dipendenti comunali – è stato quindi eseguito dal commissario precedentemente nominato dal prefetto Massimo Mariani, Antonio Reppucci, e i 3 funzionari tra i quali ce n'è uno, Emilio Buda, che era già stato alla guida del Comune facendo parte della commissione che nel lontano 1992 amministrò Rosarno dopo il primo dei 3 scioglimenti che la cittadina ha conosciuto.

«Vogliamo stabilire un rapporto virtuoso con i cittadini - ha detto Giannelli - in modo che ci sentano a tutti gli effetti i loro amministratori, capaci di ascoltare le loro proposte e assicurare quei servizi che la città merita». Giannelli, campano di Avellino, proviene dalla prefettura di Ravenna e da poco ha concluso il suo mandato nella commissione che ha guidato il vicino Comune di Delianuova.

Dal canto suo Reppucci, che rimane alla guida del municipio di Pizzo Calabro, nel fare un bilancio della esperienza rosarnese, ha sottolineato «l'ottimo impegno riscontrato nelle scuole cittadine, certamente segnale che incoraggia a guardare alla cultura come leva indispensabile per la rinascita di Rosarno, resa più facile dalla prossima, storica, apertura del parco archeologico di Medma, per la quale abbiamo dispiegato un impegno straordinario che ha dato finalmente i frutti sperati».