VIDEO | Entro lunedì i proprietari delle case evacuate dovranno lasciare il villaggio turistico che li ospitava a spese del Comune. E intanto nulla si muove sul fronte della demolizione del palazzo pericolante e della messa in sicurezza dell'area
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Lunedì devono lasciare il villaggio turistico che li ospita visto che non possono tornare nelle case evacuate dopo la frana sulla collina Sant’Anna di Rosarno. Non un invito, quello arrivato a 9 famiglie di Rosarno, ma una intimazione arrivata per lettera – trasmessa dalla società “La Porta del Sole” – minacciando altre «azioni giudiziarie» visto che dal 9 giugno dimorano «senza titolo». Assume i connotati di una nuova beffa, lo scontro la tra il Comune e quei cittadini che furono allontanati - ormai 21 mesi fa – con la promessa che sarebbe stato rimosso il pericolo nell’area, per fare ritorno nelle case, goccia che ha fatto traboccare nuovamente il vaso, al punto di determinare i cittadini ad una azione di protesta davanti al municipio.
Assenti i commissari che guidano l’ente, i manifestanti – a cui si sono aggiunte anche le famiglie di colore che invece abitano in casa d’affitto, e che chiedono qualche ristoro – hanno voluto precisare, tramite Alfredo Corrao, di «non avercela con l’amministrazione». «Noi chiediamo ai commissari visto che hanno una voce più forte della nostra – ha proseguito – di chiamare alle responsabilità la Regione e la Protezione civile, che nei mesi scorsi avevano promesso un rapido intervento per la messa in sicurezza». La protesta, sotto lo sguardo vigile degli agenti del commissariato, dei carabinieri e della Polizia locale, ha fatto conoscere nuovamente la reazione al disagio, manifestata anche da anziani che senza la loro casa dicono «di sentirsi morire», di signore che da lunedì «non sanno dove andare».
Sebbene sentiti al telefono, i commissari non hanno rilasciato dichiarazioni, dopo essere diventati destinatari di esposti e controdenunce – in reazione alle ordinanze di demolizione degli altri piccoli e grandi abusi edilizi riscontrati in alcune case evacuate -, mentre Corrao ha ricordato di aver informato il Comune della intimazione ad abbandonare gli alloggi. «Non siamo noi gli abusivi del camping di San Ferdinando – ha concluso – visto che il contratto all’epoca fu stipulato con il Comune e, ora, non vorremmo essere costretti a rientrare nelle nostre case, visto che non abbiamo dove andare, vivendo comunque una paura di cui sono responsabili gli enti».