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“Siamo più che sollevati, riviviamo di nuovo”, queste sono le parole di Nello Castellano, cognato di Brunella Guagliani, dopo il ritrovamento della cinquantaquattrenne, scomparsa sabato tre ottobre nei boschi della Sila, mentre raccoglieva funghi. La donna, che aveva con sé un cellulare, non utilizzabile per assenza di segnale, secondo le prime indiscrezioni avrebbe perso il senso dell’orientamento e sarebbe poi scivolata in un dirupo, dove avrebbe atteso i soccorsi, rifocillandosi con l’acqua del torrente vicino.
Il miracolo del ritrovamento, è avvenuto intorno alle nove di ieri mattina. Una pattuglia mista del corpo forestale e di Calabria verde, ha individuato la donna. Si trovava in località Vallone il Pettine a circa 700 metri da dove si era allontanata. Brunella, stanca e impaurita, rinvenuta sotto dei rovi, senza scarpe e con un caviglia gonfia, è stata trovata viva, e poi portata in spalla dai soccorritori.
La donna, dopo essere stata recuperata da un elicottero dei vigili del fuoco proveniente da Salerno, è arrivata all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, intorno alle 17 di ieri. Ad accoglierla, dopo giorni di attesa e angoscia, parenti e amici. Roberto, che si definisce il suo fratello acquisito, è stato il primo a ricevere una telefonata da parte dei vigili del fuoco, al momento del ritrovamento. Brunella, ricordava il suo numero. “Brunella è una persona speciale….non era un’avventuriera” – ha dichiarato Roberto, amico della signora.
Si conclude così, a lieto fine, dopo giorni di apprensione generale, la storia di Brunella Guagliani.