L'abbattimento delle risorse da Roma era stato all'origine di uno scontro istituzionale con il ministro Fitto. Oggi la Regione conferma il definanziamento degli interventi che avrebbero consentito di ristrutturare alcuni presidi ospedalieri
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Sono finiti in soffitta i progetti di riqualificazione sismica di alcuni ospedali calabresi che in primavera hanno animato il dibattito politico con un botta e risposta, anche a distanza, tra il presidente della Regione Calabria e il ministro per gli affari europei e il Pnrr, reo di aver tagliato la copertura finanziaria agli interventi che in Cittadella si era deciso di realizzare con fondi del piano nazionale complementare.
Ritardo sulla tabella di marcia
Prima il taglio alle risorse, poi una riunione descritta dai toni incandescenti, quindi la rimodulazione del programma e, infine, il definanziamento delle opere deciso al termine di una verifica eseguita dallo stesso presidente della Regione che ha fatto emergere un effettivo ritardo nell’avanzamento delle procedure.
Il taglio dal Pnrr
Ciò che, in sintesi, aveva indotto il rappresentante del Governo ad espungere gli interventi dal piano nazionale di ripresa e resilienza – stornandoli sui fondi di edilizia sanitaria ex art.20 – evidentemente giudicati con ridotte possibilità di traguardare l’obiettivo del 2026. Fitto non aveva mancato di sottolineare il principio che aveva guidato la scelta, a Catanzaro durante il tour elettorale con vista sulle europee, pur confermando i buoni rapporti con il presidente della Regione che aveva comunque paventato le proprie dimissioni a causa del taglio delle risorse.
Progetti in soffitta
In conclusione, gli interventi non si faranno. Definanziati prima dal Governo e poi dalla Regione che in aprile – e in risposta alla riprogrammazione decisa a Palazzo Chigi – ha a sua volta riprogrammato le risorse residue ex art.20 destinandole a copertura delle varianti progettuali propedeutiche alla costruzione dei nuovi ospedali di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro.
Senza vincoli
Nuovamente definite «prioritarie» nel decreto in cui si conferma l’impegno finanziario sui fondi di edilizia sanitaria e contestualmente si archiviano i progetti di riqualificazione sismica. L’unico a sopravvivere al taglio è l’intervento previsto per l’edificio di Malattie Infettive poiché l’azienda ospedaliera di Cosenza aveva già sottoscritto obbligazioni giuridicamente vincolanti per la progettazione e l’esecuzione dei lavori e, quindi, in un’ottica di prevenzione di potenziali contenziosi.
L'altolà della Regione
Per tutti gli altri è arrivato l’altolà dalla Regione con precise indicazioni alle aziende a «non procedere alla realizzazione degli interventi afferenti al programma denominato “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” già finanziati a valere sui fondi del Pnc e definanziati dalla legge 56/2024».
Gli interventi
Così, ad esempio, l’Annunziata di Cosenza potrà realizzare i lavori sull’edificio di Malattie infettive ma non potrà procedere all’intervento su un vecchio plesso del 1939 (disposizioni contenute in una delibera della scorsa settimana) e lo stesso vale per l’adeguamento strutturale dei presidi ospedalieri di Lamezia Terme e Soverato di competenza dell’Asp di Catanzaro e per i presidi ospedalieri di Praia a Mare, San Giovanni in Fiore e Trebisacce di competenza dell’Asp di Cosenza per i quali non si era ancora arrivati ad assumere atti vincolanti con i fornitori.
Soldi spesi per le progettazioni
L’ordine di scuderia, per ora, è di portare a termine le progettazioni già costate svariate centinaia di migliaia di euro, in attesa di reperire ulteriori fondi al fine di completarle e, chissà, magari anche realizzare effettivamente gli interventi di adeguamento sismico dei presidi ospedalieri.