«L’operazione Rinascita-Scott della dda di Catanzaro non è solo una operazione di polizia giudiziaria, ma deve essere intesa come una rivoluzione delle coscienze». È quanto ribadito da Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria ospite nella serata di ieri di Pubblica piazza, il format politico condotto da Pasquale Motta.

«Il Paese, le istituzioni, i giornali non hanno compreso la portata del provvedimento contro la ‘ndrangheta – aggiunge il segretario - che è una organizzazione criminale tra le più grandi del mondo che fattura oltre 20 miliardi all’anno, controlla l’economia del Paese e che ha tolto il respiro ai calabresi».

Per Sposato: « È l’ora della responsabilità, di scendere in campo ed occupare gli spazi liberi della democrazia ed aiutare a ricostruire la Calabria, una nuova regione, moderna, fondata sul lavoro di qualità e meno sul precariato, che dia opportunità a tutti i giovani».

Questa mattina, il sindacato sarà accanto a Libera nella manifestazione «a sostegno delle procure antimafia calabresi, di Nicola Gratteri e delle forze dell’ordine».

«Vorremmo una regione, le istituzioni, i sindaci, i partiti, le associazioni, le forze sane della Calabria al fianco dei cittadini e della Magistratura. I partiti – si augura il segretario - siano vigili nella composizione delle liste per la prossima scadenza elettorale regionale. Ci sono troppi silenzi e questo non va bene». Il 10 gennaio la Cgil tornerà a Vibo Valentia con il segretario Maurizio Landini «per una Calabria libera. Possiamo farcela».