Si stava svolgendo nell’aula bunker di Rebibbia la fase preliminare del maxi processo anti ‘ndrangheta “Rinascita-Scott“  ma l'udienza, che si è dimostrata molto lunga e faticosa, è stata sospesa. Gli avvocati hanno sollevato eccezioni riguardo al presunto mancato rispetto delle norme sul distanziamento sociale dettate dalla pandemia da Covid-19. Alcuni legali sono andati via lamentando questioni di incolumità in quanto affetti da problematiche sanitarie personali. Altri hanno chiesto la nullità del decreto di fissazione dell’udienza preliminare. Il gip Claudio Paris ha quindi sospeso l’udienza per decidere riguardo a tali eccezioni.

 

Intanto sono state numerose le parti che hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile. Tra queste: La Regione Calabria, i Comuni di Vibo Valentia, Tropea, Ricadi, Zungri, Mileto, Filogaso, Filandari, Stefanaconi, Zungri, Pizzo, Limbadi, San Gregorio, Sant’Onofrio, la Provincia di Vibo Valentia, l’associazione antiracket di Vibo, la Banca di credito cooperativo, la Fondazione nazionale antiusura, l’assicurazione Allianz, Naon Insurance. E poi privati come Giuseppe Sergio Baroni, vittima di usura, e Vanya Danova Lekova, titolare di una sartoria e vittima di estorsione che dopo la denuncia vive in una località protetta con i figli.