Si tratta del 34enne Giacomo Cichello, legato alla cosca Soriano di Filandari. È la prima condanna con rito alternativo per la maxinchiesta della Dda di Catanzaro
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Otto anni di reclusione per il reato di associazione mafiosa. Questa la condanna del gup distrettuale di Catanzaro che ha accolto in pieno la richiesta di pena avanzata dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, nei confronti di Giacomo Cichello, 34 anni, di Filandari, coinvolto nella maxinchiesta Rinascita-Scott. Nei suoi confronti e di altri sei imputati di appartenere al clan Soriano di Filandari, il 2 aprile dello scorso anno era stato disposto il giudizio immediato.
Giacomo Cichello aveva però successivamente optato per il rito abbreviato non venendo così unificata la sua posizione a quella degli altri 6 imputati confluita nell’altro processo – già aperto e concluso dinanzi al Tribunale di Vibo – nato dall’operazione “Nemea” dove Cichello è stato condannato a 5 anni a fronte di una richiesta di condanna a 18 anni. Oggi, quindi, ulteriore condanna a 8 anni di reclusione. Era difeso dagli avvocati Daniela Garisto e Piero Chiodo.
Giacomo Cichello è il figlio di Francesco Cichello, consigliere comunale di maggioranza di Filandari costretto nel 2019 alle dimissioni dopo il coinvolgimento del figlio nell’inchiesta antimafia “Nemea” ed il caso sollevato da Il Vibonese.