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“Assolti da ogni addebito”. Così ha deciso ieri la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti della Calabria pronunciandosi sul giudizio di responsabilità promosso dalla Procura nei confronti di alcuni consiglieri ed ex consiglieri regionali sul caso delle irregolarità di parte delle spese sostenute dai gruppi del Consiglio regionale nel triennio che intercorre dal 2010 al 2012.
L’assoluzione è arrivata ieri per Sandro Principe e Antonio Scalzo (gruppo Pd) verso cui la Procura regionale aveva chiesto la condanna al pagamento in favore della Regione Calabria, rispettivamente di 21.366 euro e di 28.594 euro; per Giuseppe Bova (gruppo misto) sollevato dal pagamento di 168.465 euro; per Vicenzo Ciconte, ex capogruppo del di Progetto Democratico, citato in giudizio per 6.389 euro; per Ottavio Bruni, ex capogruppo dell’Udc, verso cui la Procura aveva chiesto la condanna al pagamento di 21.625 euro e per Damiano Guagliardi, ex capogruppo di Federazione della Sinistra, citato in giudizio per 21.865 euro. I consiglieri ed ex consiglieri sono stati assistiti dall’avvocato Alfredo Gualtieri.
Con la stessa sentenza la Sezione Giurisdizionale ha dichiarato "non rilevante" la questione di illegittimità costituzionale sollevata dalla Procura della legge regionale 13/2002 che prevede la possibilità della "compensazione" delle somme da restituire perché ritenute irregolari dalla Sezione Regionale di Controllo della stessa Corte dei Conti.
Luana Costa