Cade e si frattura il femore, accompagnata al pronto soccorso viene rimbalzata, per indisponibilità di posti, da un nosocomio all’altro (da Corigliano a Trebisacce, da Cosenza a Rossano); per tre giorni tenuta a casa e finalmente, solo grazie all’interessamento di una dottoressa del presidio di Trebisacce, trasferita con ambulanza privata e ricoverata a Policoro, quindi, fuori regione. È l’odissea che ha visto protagonista una 90enne di Caloveto nella Sibaritide.

A denunciare i fatti il sindaco Umberto Mazza facendosi portavoce di una situazione lesiva della dignità dei cittadini ed in particolare di quelle persone più fragili e vulnerabili che accomuna le comunità del basso jonio e dell’entroterra cosentino.

«Ci chiediamo se di queste brutte pagine di malasanità – dichiara il primo cittadino di Caloveto – che non sono nuove e che purtroppo, sono destinate a ripetersi, hanno contezza le istituzioni sovracomunali competenti e l’Azienda Sanitaria Provinciale. Non è possibile che il diritto alla salute debba essere elemosinato».