“Le Camere Penali della Calabria ritengono doveroso, in virtù dello sciopero proclamato dall’Unione Camere Penali Italiane – le quali non si limitano a censurare, ma propongono soluzioni specifiche, che promanano dall’esperienza quotidiana nelle aule penali –, informare i cittadini calabresi delle motivazioni per cui si è giunti alla decisione di dichiarare l’astensione nel settore penale dal 20 al 23 novembre, soprattutto perché lo sciopero - che comporta la sospensione del decorso della prescrizione - crea disagio e le Camere Penali ben si rendono conto di ciò e se ne rammaricano. Purtroppo, a fronte di norme emanate frettolosamente, in clamorosa antitesi con i principi dell’intero sistema legislativo, che ne minano le fondamenta nella sua corretta applicazione, non rimane altro mezzo che la protesta”. E’ quanto afferma in una nota l’avvocato Vincenzo Gennaro per il coordinamento delle Camere penali della Calabria.

“La cancellazione di regole, poste a presidio dei principi costituzionali e promananti anche dalla logica, rischia – sottolinea ancora il coordinamento delle Camere penali calabresi – di comprimere irrimediabilmente i diritti sia dell’imputato, quanto della persona offesa, in nome di un buon funzionamento della giustizia penale che, specie chi ha un minimo di conoscenza della materia, sa bene in realtà non è tale; anzi apre le porte ad un processo che potrebbe non avere mai una fine.
Con il recente provvedimento del blocco della prescrizione in appello - la quale non opera mai per il reato di omicidio ed è ultraventennale per reati particolare gravità - che dovrebbe andare in vigore dall’1 gennaio 2020, infatti, non vi sarà più un termine entro il quale il processo dovrà avere il naturale esito, sebbene la nostra Carta Costituzionale preveda all’art. 111 che “La legge ne assicura la ragionevole durata”.
La saggezza del legislatore deve contemperare le varie esigenze dei consociati e non già, in assenza di un giudizio ponderato e competente, operare delle scelte invocate da pochi, con decisioni incostituzionali e contro le regole della logica.

Il processo penale dura troppo, è vero, ma non è bloccando la prescrizione che si accelera, anzi se non vi sarà più il dovere di celebrarlo entro un preciso termine si avrà l’effetto opposto dell’invocata – ma solo a parole – celerità!  A tale scopo giorno 23 novembre 2018 si terrà a Roma, al teatro Manzoni, una manifestazione a cura dell’Unione Camere Penali Italiane contro il “Populismo Giustizialista” in difesa della Costituzione e dei diritti della persona, a cui parteciperanno non solo gli avvocati, ma molti esponenti dell’accademia per dare voce ai diritti dei cittadini, per come si legge nel relativo manifesto.

A livello regionale giorno 21 novembre nella sala del consiglio comunale di Palmi, le Camere Penali della Calabria cercheranno di illustrare gli errori che si stanno commettendo nel settore dalla giustizia penale, frutto di scarsa sensibilità nell’applicazione pratica di principi giurisdizionali e di tutela di tutti i consociati.
Non già solo nell’interesse di alcuni, ma di tutti, perché anche coloro che oggi vogliono abolire le garanzie, un giorno potrebbero trovarsi essi stessi ad invocarle, ma gli avvocati saranno lì, comunque vadano le cose, a difendere i diritti di tutti e chiedere il rispetto di quei principi che oggi si vogliono cancellare”.