VIDEO | L'associazione nazionale dei Consorzi questa mattina a Catanzaro: «Tutto il mondo agricolo non è d'accordo, faremo tutto ciò che è necessario»
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«Noi siamo alla vigilia di un'azione fortissima, la cui energia è mostruosa». A dirlo è il direttore generale Anbi nazionale, Massimo Gargano, questa mattina a Catanzaro per inaugurare un'opera idrica realizzata dal Consorzio di Bonifica Ionio catanzarese. Il direttore dell'ente che presiede tutti i consorzi italiani entra a gamba tesa nella riforma che il prossimo 3 agosto approderà in Consiglio Regionale.
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«Voi pensate che è l'unica regione d'Italia ad avere una norma e una statuto che consente di dire "o si vota quello che io porto o ce ne andiamo tutti a casa"» ha rimarcato Gargano, rispetto alla apposizione della fiducia sulla norma che prevede la riforma del sistema dei consorzi di bonifica regionali. «Non è un problema di condivisione - ha aggiunto - ma è chiaro che questa energia è incomprensibile. Non credo che sia nemmeno giusto parlare di bullismo istituzionale ma certo è una forzatura costituzionale. Viene fatta una forzatura alla partecipazione perché è vero che tutta la rappresentanza nel mondo agricolo non è d'accordo. Su questa mancata partecipazione così ampia e così diffusa non sto qui a chiedere un ripensamento perché ripensamenti non ci saranno».
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Il direttore nazionale di Anbi ha poi passato in rassegna le vicende che hanno portato i consorzi ad assorbire parte del bacino dei forestali e poi alla stabilizzazione. «Non credo che l'agricoltura calabrese sarà in grado di sopportare questo colpo, non credo che l'agroalimentare calabrese sarà in grado di sostenere a lungo questa vicenda. Ho la sensazione che andremo a sostituire i forestali sul tetto perché non ricevono lo stipendio o perché non hanno il tfr con agricoltori che saranno costretti a non fare il loro lavoro o a rubare l'acqua».
In merito alla legge di riforma che prevede la nomina diretta, espressione della Regione, Gargano ha chiarito: «Qui si viola l'autogoverno, la partecipazione e si affibbia questa riforma ad una delle categorie che in questa regione sono tra le poche in grado di avere sintonia con un modello di sviluppo possibile. Io credo che arrendersi a questo sia assolutamente impossibile. Noi faremo tutto ciò che c'è da fare e non lo faremo né in un'ottica corporativa né in un'ottica di chi vuol difendere un interesse in una logica di condominio. Faremo tutto quello che c'è da fare con tutti coloro che vorranno, che non vogliono arrendersi. Noi non vogliamo arrenderci, non vogliamo fare vittimismo».