Il fatidico obiettivo del 65% di raccolta differenziata si sarebbe dovuto raggiungere in Calabria entro il 31 dicembre del 2020. O almeno questa era l'ambiziosa meta che nel 2016 si era prefissato l'ex governatore Mario Oliverio. Un traguardo ancora oggi, tuttavia, ben lontano dal conseguimento a giudicare dai dati contenuti nelle linee di indirizzo per l'adeguamento del piano regionale dei rifiuti, quello appunto varato nel 2016 ma oggi aggiornato dalla nuova giunta a trazione centrodestra.

 

Obiettivo fallito

Entro il dicembre 2020 non solo non si raggiungerà la soglia del 65% di raccolta differenziata ma addirittura il nuovo piano sposta l'asticella in avanti di almeno tre anni. Tanto servirà ancora alla Calabria per raggiungere l'agognato traguardo. Per ora, e secondo le proiezioni effettuate dagli uffici regionali sulla base dei dati di produzione dei rifiuti indifferenziati, la regione resta inchiodata ad un modesto 45% (ultimo dato certificato da Ispra nel 2018) e che dovrebbe subire l'incremento di soli altri 3 o 4 punti percentuali nel 2019. 

 

Ancora tre anni di discariche

E non è l'unica debacle certifcata nel piano dei rifiuti, approvato lo scorso novembre dalla giunta regionale e che adesso dovrà passare al vaglio del Consiglio. Ancora tre anni per raggiungere gli standard minimi di raccolta differenziata e un uguale parentesi temporale è stata stimata per azzerare il bisogno di conferimento dei rifiuti in discarica. «Nell'arco dei successivi tre anni dall'approvazione dell'aggiornamento del piano di gestione dei rifiuti è previsto l'azzeramento del fabbisogno di conferimento in discarica - si legge nel documento - nella prospettiva di una conseguente chiusura di tutte le discariche attualmente esistenti in Calabria». 

 

Impianti di vetrificazione

La strategia è presto detta: «L'obiettivo della chiusura totale delle discariche sarà conseguito mediante un'azione congiunta di massimizzazione della raccolta differenziata e di modifica graduale del sistema di trattamento dei rifiuti indifferenziati». Si prevede, pertanto, la costruzione di tre impianti industriali di vetrificazione capaci di ricevere gli scarti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti e del trattamento dell'organico per trasformarlo in materiale vetroso. I tre impianti avranno lo scopo di «massimizzare il recupero dei materiali nell'ottica dell'azzeramento del ricorso allo smaltimento in discarica». 

 

Nuovi termovalorizzatori?

Gli impianti prevederanno l'utilizzo della tecnologia di ossicombustione "flameless" con recupero di Co2, recupero energetico e vetrificazione degli scarti con l'ottenimento di materiale da impiegare per usi civili ed industriali. Avranno una taglia di circa 70mila tonnellate all'anno e potranno altresì trattare fanghi da depurazione e percolato di discarica. Gli impianti da realizzare sono tre e da localizzare nelle tre aree della Calabria: area nord a servizio degli impianti dell'ato Cosenza, area centrale da assoggettare al trattamento degli scarti degli ato di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia e area sud a servizio degli impianti della città metropolitana di Reggio Calabria. 

 

Lo sfogo in discarica

Non sfugge alla Cittadella che sarà necessario fino all'entrata in regime dei nuovi impianti continuare a garantire lo sfogo in discarica per gli impianti di trattamento dei rifiuti. E così la gestione del periodo di transizione per i prossimi tre anni continuerà ad essere garantita attraverso lo smaltimento nelle discariche regionali. Da luglio 2020 a dicembre 2023 il fabbisogno di smaltimento si aggira sui 900mila metri cubi. 

 

Ancora impianti

Ma la pianificazione non si esaurisce qui. La Regione ha infatti in animo di realizzare altri impianti sparsi per le province della Calabria. In particolare, un impianto per il trattamento dei rifiuti da prodotti assorbenti per la persona (pannolini e pannoloni) nella provincia di Vibo Valentia. Si prevede un trattamento a regime pari a 5mila tonnellate all'anno. Un impianto di trattamento per il riciclo delle terre da spazzamento da localizzare nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. E, infine, un impianto per il recupero di materassi nella provincia di Vibo Valentia per il trattamento di 5mila tonnellate all'anno di rifiuti.

 

Due nuove linee per il termovalorizzatore

Non resta estraneo dalla programmazione, infine, il termovalorizzatore di Gioia Tauro che dovrà continuare a gestire il combustile solido secondario prodotto dagli impianti di trattamento dei rifiuti regionali ma «considerata l'obsolescenza delle esistenti due linee, soggette a frequenti fermo impianti e a continui interventi di riefficentamento, si prevede di completare la realizzazione della terza e quarta linea».