L’obiettivo è guardare entro i prossimi due anni a un sistema della gestione dei rifiuti in Calabria che si basi sul modello “discarica zero”, anche mediante la realizzazione di impianti di gassificazione e vetrificazione, sull’adeguamento della Regione Calabria ai livelli delle altre regioni su scala nazionale, con una percentuale di raccolta differenziata che si attesti attorno al 70%, così come accade nel resto d’Italia.

Spinge sull’acceleratore l’assessore alla tutela dell’Ambiente Sergio Di Caprio che ha avviato una procedura informativa messa in campo dal Conai (consorzio nazionale imballaggi) allo scopo di tracciare e registrare la raccolta differenziata. Ben 54 comuni si sono iscritti finora alla piattaforma informatica. «Dobbiamo seguire le indicazioni del Conai - afferma De Caprio - chi non lo farà non sarà più autorizzato a portare i rifiuti in discarica. Lo scopo è anche quello di rendere premiale la raccolta differenziata. Gli impianti ci sono - continua Capitano Ultimo -, li stiamo realizzando. Si riscontrano segnali importanti dalle province di Vibo e Cosenza i cui ambiti Ato potranno gestire i rifiuti in piena e totale autonomia. Stiamo realizzando nelle province di Reggio, Crotone e Cosenza dei piccoli impianti di compostaggio operativi sin dai prossimi tre mesi, 6mila tonnellate per ciascuna struttura».

L'impianto di Bucita

Nella Sibaritide c’è l’impianto pubblico di Bucita verso cui è previsto un intervento di revamping, la discarica di Scala Coeli disponibile e la Silva di Cassano (satura). L’Ato del comprensorio jonico cosentino si candida a una gestione autonoma dei rifiuti: «La Regione deve riconoscere il diritto ai territori all’autodeterminazione, noi valorizziamo la sussidiarietà orizzontale. Le risorse per il revamping ci sono, se si deciderà di andare avanti procederemo, se si deciderà diversamente accetteremo. Intanto posso dire che ci sono tutte le condizioni per rendere automa la provincia di Cosenza, e si lavora in sinergia con i sindaci».

Una battuta infine, sulla situazione debitoria generalizzata: i comuni con l’Ato, gli Ato con le imprese, nonché una sommersa litigiosità tra sindaci nella corsa ai conferimenti. «La Regione ha emesso una ordinanza in cui spiega chiaramente chi deve fare cosa. È stato ribadito che gli Ato devono provvedere alle problematiche relative all’impiantistica, al tal riguardo si stanno tutti organizzando nei tempi previsti. Le difficoltà vanno affrontate, i debiti sono quelli che ha la Regione Calabria, che hanno le altre regioni. Dobbiamo essere bravi a progettare un sistema che ci consenta di uscire dalle difficoltà e criticità economiche».