Si inasprisce la questione sui presunti inadempimenti contrattuali di Sieco, la ditta appaltatrice della raccolta differenziata a Catanzaro. Alcuni consiglieri di minoranza, nel corso di un'apposita conferenza stampa tenuta nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili, hanno denunciato un tentativo intimidatorio da parte della stessa Sieco.

Secondo quanto comunicato ai giornalisti da Valerio Donato, leader dell'opposizione, da Gianni Parisi e da Stefano Veraldi la ditta ha inviato una diffida legale - peraltro su pec privata di Veraldi - accusando di diffamazione i consiglieri per le loro critiche espresse su social e tramite giornali ad alcune condotte della stessa Sieco.

«Accuse manifestamente deboli ma che rappresentano il più grave attacco alla libertà dei consiglieri che io ricordi negli ultimi 40 anni di consiliature  - ha detto Valerio Donato, avvocato e giurista - e peraltro tradiscono l'anomalia di chiedere a noi di contattare il loro ufficio legale per quantificare i presunti danni. Ovviamente non recediamo di un millimetro, speriamo anzi in un giudizio penale per entrare nel merito degli inadempimenti che noi contestiamo e che chiamano ora in causa - ha concluso il giurista catanzarese - anche l'amministrazione del sindaco Fiorita ed il presidente del consiglio comunale Bosco».

Al centro del contenzioso la mancata realizzazione del secondo punto raccolta cittadino e la preparazione per il riciclo, entrambi modificati da una transazione tra Sieco e Comune che i consiglieri di minoranza attestano essere tardiva di anni e pertanto nulla.