Basta tamponi agli svincoli autostradali e nelle stazioni ferroviarie per chi rientra in Calabria da altre regioni italiane. Questa sera dopo l’ultimo treno a lunga percorrenza in arrivo alla stazione di Lamezia Terme verranno sospesi, mentre in altri snodi ferroviari già da qualche giorno non si effettuano più.

 

Disposizioni che vengono dalla Regione la quale ha stilato un calendario dei controlli anti Coronavirus a partire dal quattro maggio, data del possibile rientro dei fuorisede nelle loro residenze, tenendo conto delle registrazioni effettuate.

 

Il tutto mentre in tanti già nel periodo finestra individuato non sono riusciti a sottoporsi a controllo perché arrivati in macchina dopo la chiusura dei laboratori mobili allestiti agli svincoli. E chi ha pensato coscienziosamente di ovviare alla cosa recandosi nella stazione più vicina tra quelle indicate, spesso non ha trovato nessun operatore perché questi erano autorizzati a rimanere fino all’ultimo treno da fuori regione.

 

Chi non è riuscito a sottoporsi a tampone per il Covid-19 non ha avuto maggior successo telefonando all’Asp per riceverlo a domicilio, mentre molti di quelli che lo hanno fatto non hanno avuto il risultato. Il tutto fino all’esplosione di un’altra magagna, quella dei tamponi congelati e non ancora processati, vicenda sulla quale ancora tante sono le ombre.

 

Il commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria Materi Domini di Catanzaro Giuseppe Zuccatelli l’ha definita una questione “superata”, spiegando che 1000 dei 1700 tamponi totali sarebbero stati già processati. Intanto occhi puntati su Lamezia Terme per l’ipotesi della riapertura del laboratorio del reparto di Microbiologia del Giovanni Paolo II.

 

Il via libera di Antonio Belcastro, direttore generale del dipartimento per la Tutela della salute, c’è stato. Mancano ora il placet del ministero e del commissario ad acta Cotticelli.