"Fino ad ora mi è capitato quasi tutto nella vita, tranne che il ministero degli Interni mi chiedesse di comprargli una macchina". E' laconico il post scritto dal testimone di giustizia Rocco Mangiardi che pochi giorni fa si è visto revocare il servizio di scorta di cui fino ad ora ha goduto. Una decisione che sta facendo discutere quella di cui è oggetto il commerciante lametino che è stato il primo in Calabria ad indicare in un'aula di tribunale i suoi estorsori portandone all'arresto.

 


Ora al testimone è stato comunicato che dal primo settembre dovrà mettere a disposizione di un agente del commissariato di Polizia una macchina affinché questo possa guidarla. Ma se il poliziotto sarà impegnato nella guida, si chiede Mangiardi, chi lo tutelerà? E, ancora, è possibile chiedere ad un testimone di fornire l'auto su cui dovrebbe avvenire la sua tutela?

 


Questo - accusa Mangiardi - è un modo di usare e gettare i testimoni di giustizia da parte dello Stato". Due anni fa, tra l'altro, il commerciante che continua ad esporsi e ad incoraggiare alla denuncia, ha subito minacce: ignoti disegnarono alcune croci rosse nei pressi della sua abitazione. Quanto sta accadendo potrebbe rivelarsi un boomerang ed essere un ulteriore freno alla già bassa percentuale di commercianti che decidono di denunciare i loro estorsori visto che si andrebbe ad aggiungere agli allarmi lanciati dai tanti testimoni di giustizia che denunciano di essere stati abbandonati dallo Stato.
Tiziana Bagnato