Dopo l’approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge che guarda con favore all’istituzione del nuovo tribunale di Corigliano-Rossano ed ora inviata alle due camere del Parlamento al fine di tradurla in legge dello Stato, unitamente ad altri presidi soppressi su scala nazionale, si passa allo step successivo.

Uno di questi è attrezzare il territorio affinché non si perda un’occasione propizia al ripristino di una struttura che aprirebbe le porte a un duplice atto di giustizia: il primo garantirebbe sicurezza al territorio, il secondo colmerebbe l’atto di soppressione avvenuto nel 2012, senza mai fornire alcuna motivazione. Il parlamentino regionale ha dato il suo contributo approvando all’unanimità il testo di una legge in cui la Regione si fa carico delle spese di gestione, manutenzione e sorveglianza dell’eventuale futuro presidio, il che non è cosa di poco conto.

Tradotto, per lo Stato la riapertura del tribunale di Corigliano-Rossano avverrebbe a costo zero. I consiglieri regionali, ciascuno per partito di appartenenza, si sono fatti carico di esercitare le giuste pressioni sui parlamentari nazionali di riferimento affinché sia dia seguito all’avvio dell’istruttoria per la traduzione del testo in Legge dello Stato.

Su questo versante il capogruppo dell’Udc Giuseppe Graziano, primo firmatario, si dice fiducioso circa il percorso individuato, ma ha anche messo in guardia sin da subito tutte le parti a partire dal territorio, affinché si dia vita a un dibattito pubblico per tenere alta l’attenzione e la tensione sul tema. La vera partita oggi si gioca a Roma. In queste ore, il moderato ha avuto una interlocuzione con il Presidente del Consiglio comunale di Corigliano Rossano Marinella Grillo al fine di procedere all’attivazione di un tavolo istituzionale per rafforzare le tesi della riapertura, unitamente al coinvolgimento di tutta la deputazione parlamentare nazionale del territorio e dei consiglieri regionali, nonché dei sindaci del comprensorio.

Occorre creare quell’entusiasmo nelle comunità che sostituisca la diffusa diffidenza e la rassegnazione accumulate nel corso del decennio: c’è chi ha manifestato dubbi circa impegni e promesse elettorali e tutto questo ha prodotto scetticismo e sfiducia nella società civile.

In tanti fecero promesse, tante le illusioni propinate da tutta la partitocrazia, non ultimo l’inserimento nel programma elettorale Lega-M5S in cui al punto 12 si inseriva proprio la riapertura dei tribunali soppressi. Ancora oggi tutto tace, ma i voti però arrivarono.

«Questa lotta dovrà essere la lotta di tutti i cittadini - osserva il Capogruppo Graziano - se non altro per il fatto che sono decisamente aumentati i costi di giustizia per via delle distanze e delle spese di trasporto». La presenza del nuovo tribunale può favorire anche l’elevazione a Gruppo dell’attuale reparto dei carabinieri e del commissariato di pubblica sicurezza a Distretto di polizia, il tutto per mantenere sotto controllo un territorio che fa registrare eventi delittuosi quasi quotidianamente.