La manifestazione pacifica organizzata dai missionari comboniani guidati da padre Alex Zanotelli per dire No alla demolizione della tendopoli di San Ferdinando e per chiedere l'abolizione dei decreti sicurezza
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Una giornata di digiuno e riflessione sui diritti dei migranti, per dire No alla demolizione della tendopoli di San Ferdinando senza offrire loro alternative abitative e alle «disumane politiche migratorie che l’attuale governo continua ad attuare nel Mediterraneo».
Dopo il lockdown il popolo di Mimmo Lucano è tornato in piazza Donna Rosa a Riace, in un sit-in pacifico organizzato dai missionari comboniani guidati da padre Alex Zanotelli.
«Abbiamo avuto nonostante tutti gli ostracismi una piazza piena di gente – ha detto il missionario – e questo lancia un segnale di speranza molto bello, il segno che Riace vuole e deve riprendere forza nonostante tutto».
Dal luogo simbolo dell’accoglienza riacese, Lucano ha detto la sua sulla riluttanza dei partiti italiani di abrogare i decreti sicurezza e sul ritardo nell'erogazione dei fondi destinati all'implementazione dei progetti Cas e Sprar di Riace da parte della Prefettura di Reggio Calabria. «Questo grave deficit – ha spiegato l’ex primo cittadino – influisce sull’idea di rinascita a Riace. Un’idea che per me non si è mai interrotta anche dopo la chiusura della mia esperienza amministrativa alla guida di questa città».
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